“È una sfida di competenza, fiducia e professionalità e non da poco. Ci siamo resi conto delle difficoltà che abbiamo avuto ma le abbiamo superate tutte. Speriamo che i foggiani possano evitare viaggi scomodi in altri luoghi e possano curarsi meglio a casa propria”. Così il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenuto questa mattina alla presentazione del reparto di cardiochirurgia del policlinico Riuniti di Foggia che sarà diretto dal prof. Domenico Paparella.
“Il disastro di questo governo in materia di sanità è senza precedenti – continua Emiliano rispondendo ai giornalisti sulla carenza di personale sanitario -. Non ci fanno assumere personale, hanno sbagliato anche nella programmazione delle lauree e adesso corrono ai ripari. Con un provvedimento che per il policlinico di Foggia sarà complicato, ovvero l’abolizione del numero chiuso. Significa avere valanghe di studenti ai primi anni e poi bocciarli agli anni successivi. Vogliono l’autonomia differenziata, intanto abbiamo 20mila dipendenti in meno della Regione Toscana, che ha meno abitanti di noi. Ma se il sud si sveglia, come si è svegliata la Puglia, tutta la trippa che mangiano al nord si esaurisce. È una battaglia che stiamo conducendo e per la quale abbiamo bisogno di tutti”.
“Ci metteremo a lavorare tutti insieme per far diventare questo reparto fiore all’occhiello di tutta la Puglia – ha sottolineato il direttore generale del policlinico Riuniti Giuseppe Pasqualone -. Non si apre un reparto di cardiochirurgia pubblica in Puglia da 30 anni (forse l’ultimo al Vito Fazi di Lecce) ma partiamo bene con reclutamento personale, attrezzature e sistemi di gestione top in Italia”. Per il direttore del reparto Paparella “è un risultato per la provincia di Foggia che conta circa 700mila persone, molte delle quali fino ad ora si sono dovute recare in altre province pugliesi o fuori regione a curarsi”. “Aprire una struttura ad alta tecnologia è innanzitutto il riconoscimento di 25 anni di lavoro che ha trasformato un ospedale a vocazione territoriale in ospedale ad alta qualità e tecnologia”, ha concluso il professor Gaetano Serviddio delegato del rettore alla sanità.