Non si è sottoposto all’esame dell’imputato Taulant Malaj, l’uomo accusato di aver ucciso la figlia 16enne Jessica e il vicino di casa Massimo De Santis. La ragazza morì accoltellata mentre tentava di difendere la madre Tefta dalla furia omicida del padre. De Santis, invece, sarebbe stato ammazzato per via della sua amicizia con la stessa Tefta. Un fatto di sangue risalente al 7 maggio 2023 a Torremaggiore. L’uccisione della minorenne sarebbe avvenuta dinanzi al figlio più piccolo dell’imputato, un bimbo che all’epoca aveva soltanto 5 anni.
Malaj, detenuto a Foggia e presente oggi in aula nella Corte d’Assise del tribunale cittadino, ha quindi rinunciato all’esame, si è dunque proceduto all’acquisizione dei verbali d’interrogatorio redatti nei giorni subito successivi al duplice omicidio.
Durante il dibattimento, in corso da mesi, sono emersi particolari inquietanti su ciò che sarebbe avvenuto tra le mura domestiche. L’imputato, infatti, avrebbe minacciato la figlia già nelle settimane precedenti per essersi vestita in modo succinto e per essere rientrata tardi dopo una serata. Ma non è tutto: “Tefta – raccontò in aula la suocera dell’imputato – mi disse di aver sorpreso Taulant mentre abusava di Jessica, per questo voleva fuggire in Albania ma temeva che il marito l’avrebbe raggiunta e uccisa”.
Il processo è stato rinviato al 15 novembre per sentire tre consulenti della difesa più un teste sempre della difesa. I legali di Malaj hanno rinunciato ad almeno una decina di testimonianze. Processo notevolmente snellito che dovrebbe concludersi nel 2025. Oggi in aula erano presenti Tefta Malaj e un parente di De Santis.