Novità per Lorenzo Ricucci, 37 anni, uno degli indagati nella maxi inchiesta “Mari e Monti” contro il clan dei montanari Li Bergolis-Miucci. Nelle scorse ore, il Tribunale del Riesame ha accolto l’istanza dell’avvocato Michele Arena sostituendo il carcere con gli arresti domiciliari.
A Ricucci è contestato di avere, in concorso con Filomena Primosa e Pasquale Totaro, attribuito fittiziamente alla Primosa la titolarità del bar “Kristall” di fatto riconducibile a Totaro ed a Ricucci al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, il tutto con l’aggravante di agevolare il clan. “Ricucci – ha evidenziato Arena al Riesame – non è considerato partecipe dell’associazione a delinquere contestata al capo 1) e risponde esclusivamente di un episodio criminoso”. Sempre secondo il legale “le evidenze probatorie (intercettazioni), non documentano alcuna partecipazione e/o coordinamento dell’indagato con il nucleo di soggetti che gravita e si interessa del bar Kristall. Ricucci è al più destinatario di confidenze e dispensatore di consigli al Totaro ovvero realizza attività assolutamente lontane da quelle codificate per la realizzazione del reato ex 512 bis c.p”.