Secco no quello di Anaao Assomed Puglia all’ipotesi ventilata nei giorni scorsi dal direttore generale del Policlinico di Foggia, Giuseppe Pasqualone, di ricorrere alle cooperative per tamponare l’emergenza personale. Appello alla Regione per bloccare “questo ennesimo schiaffo”.
“Siamo preoccupati e fortemente contrari a questa ipotesi” dicono il segretario regionale di Anaao, Angelo Mita, e il segretario aziendale Fabrizio Corsi.
“La scelta di esternalizzare il lavoro medico è gravissima e apre ad una deriva ancora più preoccupante. Questa soluzione è da bloccare sin da subito, prima che diventi non solo una scelta del Policlinico di Foggia ma che sia uno strumento adottato in tutta la Puglia. La carenza di personale non si combatte così”, continuano.
“Prima di ricorrere a provvedimenti che appaiono peraltro di dubbia legittimità nell’attuale quadro normativo, si tenga conto anche delle disponibilità espresse dagli stessi medici ad effettuare le prestazioni aggiuntive richieste dall’Azienda, entro i limiti disposti dalla legge. Uno strumento previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro. Disponibilità fornite dal personale medico del Policlinico per coprire i turni nel Pronto soccorso, nonostante la tariffa corrisposta sia quella minima prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro e che la Regione Puglia potrebbe incrementare come previsto dalla legge”.
“Il ricorso alle esternalizzazioni – aggiungono – non solo sarebbe per l’azienda un costo maggiore, ma avrebbe come effetto boomerang l’ennesimo motivo di fuga dei nostri medici verso le cooperative stesse. Non da meno – fanno notare – l’impossibilità di valutare professionalità e condizioni psicofisiche del medico esterno. Non sarebbe, infatti, possibile sapere quanti e quali turni ha già fatto prima di iniziare quello nel Pronto Soccorso, se ha rispettato il periodo di riposo o no, se per arrivare in sede deve affrontare viaggi più o meno lunghi. Tutti fattori che mettono a rischio sia i medici che i pazienti. Come primo intervento, invece, occorre valorizzare il personale interno, rendendo anche il compenso dignitoso. Solo così eviteremo ulteriori fughe e soluzioni tampone che si tradurrebbero nell’ennesimo schiaffo alla Sanità pubblica. Ecco perché il nostro appello è rivolto alla Regione Puglia, affinché impedisca, in ogni Azienda, l’ennesimo durissimo colpo al già vessato Sistema sanitario nazionale”.