Un anno di campo largo progressista per il Comune di Foggia. La grande alleanza tra Pd, M5S, terzo polo, civismo emilianista e meridionalista e sinistra, che portò Maria Aida Episcopo a diventare sindaca al primo turno è ancora in piedi nonostante qualche ritardo di troppo e qualche inceppo amministrativo come il caso Cassandro.
Di certo a Foggia, a differenza di altri centri pugliesi, il campo largo si tiene grazie ad una oculata gestione delle postazioni di sottogoverno e a una non celata consapevolezza delle carenze della macchina amministrativa in termini di personale che rendono immobile ogni questione. Lo sa bene chi ha pratiche negli Uffici urbanistici, dove un solo dirigente ad interim non riesce a sbrigare quasi nulla. Dalla variante per un Dopo di noi per un non vedenti richiesta dalla Fondazione Monti Uniti alla più banale richiesta per la realizzazione di una struttura di turismo rurale come nel caso dell’attività Al Celone della famiglia Caione-De Leonardis.
“La maggioranza si tiene insieme grazie ai problemi del Comune a partire dal Pnrr dove si raccontano barzellette, basta vedere il campo Coni, dove si è dovuto rifare il progetto – spiega Pasquale Ciruolo consigliere comunale e provinciale di Con -. L’amministrazione dovrebbe migliorare la comunicazione, dare delucidazioni, ci sono tante cose che si stanno facendo, ma che non vengono divulgate. Ci sono dei ritardi burocratici determinati dalla legislazione attuale. La differenziata non è mai stata fatta, ci prenderemo delle critiche, ma l’affronteremo. A Foggia c’è stato l’aumento minore in Italia sulla Tari, solo il 3,5%. Si è lavorato, senza pensare alle beghe politiche perché abbiamo trovato un Comune in una condizione anomala”.
Lo stanziamento da 1,5 milioni sulle strade, 300 sanatorie bloccate di case popolari bloccate. La mole di lavoro è enorme.
“Sono state realizzate tutte quelle procedure propedeutiche all’ottenimento di risultati concreti e percepibili – osserva il pentastellato Francesco Strippoli -. Dalle politiche abitative con una nuova graduatoria ed un censimento immobiliare assenti da sempre, alla Sicurezza con l’implementazione prossima di un impianto di Videosorveglianza e messa in rete. Riguardo il personale sono state predisposte centinaia di assunzioni per concorso e rotazione incarichi dirigenziali come mai prima d’ora, mentre sull’Ambiente si è finalmente ottenuta una verifica puntuale di quanto previsto dai contratti di igiene urbana e manutenzione del verde, migliorando il servizio o infliggendo penali laddove ci sono state inadempienze. Personalmente avendo la delega al Bosco Incoronata sto toccando con mano la sensazione di lavorare su patrimonio inestimabile ma gravemente abbandonato nel tempo. Passo dopo passo si lavora incessantemente per ridare dignità e valore ai nostri luoghi. Cosa non va? Beh la gente si aspetta alcuni altri risultati materialmente e visivamente percepibili nell’immediato. A Foggia si sa che questo coincide con le strade e i marciapiedi, ad esempio”.
Le opposizioni lamentano una amministrazione social poco concreta. “Vi è la tracotanza o ambizione di ripulire la burocrazia comunale dalle scorie dell’amministrazione Landella, ma così facendo non hanno fatto altro che crearsi il nemico in casa poiché tutta la tecno-struttura o quella, che ne è rimasta rema contro trovando cavilli ovunque”, osserva un meloniano.
Secondo qualcuno i nuovi dirigenti sono terrorizzati dalla pesante situazione ambientale. Il super assessore Giuseppe Galasso, un ingegnere assai puntuale e rispettoso delle regole e delle procedure, avrebbe scontentato un po’ tutti. Tecno-struttura, tecnici amici, ordini professionali, imprenditori e i 32 consiglieri.
“Con la macchina amministrativa rallentata e a volte bloccata i protagonisti diventano i dirigenti e la politica è latitante. Eppure essendo le finanze dell’Ente risanate si potrebbero attivare circoli amministrativi virtuosi. La gestione sta diventando luogo di scontro. È il caso del Pnrr, dove ad una truppa di consiglieri è stato tolto l’osso del controllo sui fondi comunitari”.