Partiranno a novembre i lavori della realizzazione di una nuova piastra al Candelaro al Rione Borgo Croci di Foggia, nell’ambito di un vecchio piano di riqualificazione del quartiere, il PinQua, Programma Innovativo Nazionale Qualità dell’Abitare del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, approvato dall’amministrazione Landella. In origine il piano prevedeva l’abbattimento di alcuni manufatti abusivi della zona.
È la stessa ditta realizzatrice, la Finepro di Bari, che parla di “trasformare l’odierno borgo delle baracche in un borgo di qualità, dotato di servizi, spazi di relazione, aree verdi ed impreziosito dal recupero delle Tracce dei Tratturi della transumanza”
“La base su cui si fonda l’intervento di rigenerazione urbana è lo sradicamento dell’illegalità e il superamento dell’emergenza abitativa, dovuta al sovraffollamento del quartiere, all’emarginazione e alla delinquenza diffusa”, si legge in una sinossi del progetto, che prevede “un mix di residenze, spazi collettivi, servizi di prima necessità in grado di rendere più vivibile il quartiere e spezzare la monofunzionalità attuale”.
Come spesso accade questo intendimento è stato abbandonato e ora si costruirà nello spazio pubblico rimanente, dove ora c’è una porzione di strada e un parcheggio.
I residenti si sentono beffati, ingabbiati. L’accesso alle loro abitazioni diverrà angusto, un lungo corridoio stretto appena un metro.
Nei giorni scorsi circa 100 famiglie si sono riunite e hanno dato avvio al Nuovo Comitato Borgo Croci Sud, presieduto dall’ex consigliere comunale e delegato dell’Emergenza Abitativa Saverio Cassitti. È però il segretario Michele Lo Porchio che abita alle piastre insieme ai suoi condomini che sta facendo la battaglia per cercare di fermare i lavori.
“Noi all’improvviso saremo seppelliti vivi, costruiranno 56 alloggi, nelle palazzine ci sono oltre 30 invalidi civili e non potrebbero mai camminare fino al portone. Le ambulanze non potranno più accedere al nostro portone. Proprio davanti al palazzo che faranno c’è una piastra di accesso dei vigili del fuoco”.
Lo Porchio è critico nei confronti dell’atteggiamento che la politica ha sempre avuto nei riguardi dei cittadini di Borgo Croci. “Borgo Croci è sempre stato un contenitore di voti, in campagna elettorale vengono e chiedono voti con le promesse. Adesso c’è una graduatoria, ma c’è anche una graduatoria dedicata al nostro quartiere. Noi sotto l’aspetto etico non ce l’abbiamo con chi deve avere una casa, noi abbiamo passato quei momenti. Diciamo solo: perché non ci sediamo e non capiamo dove è possibile costruire. Nel nostro quartiere ogni giorno nascono e crescono bambine e ci sono nuove coppie”.