“Al palestrone Russo si è consumata l’ennesima farsa ai danni di uno sport ‘minore’, il basket foggiano. Il CUS Foggia rischia di perdere la partita a tavolino, e quasi certamente ciò avverrà, dal momento che i canestri non erano dell’altezza prevista dal regolamento FIP, ossia 305 cm dal cerchio fino a terra. Su richiesta della squadra di Lecce è stata misurata l’altezza con strumenti d’emergenza e i canestri sono risultati di 3 e 6 cm al di sotto della misura prevista. Accertata l’impossibilità di trovare una soluzione immediata, gli arbitri hanno deciso che la partita non poteva disputarsi”. Lo ha ricordato il consigliere comunale Nunzio Angiola.
“Si tratta – ha aggiunto Angiola – della goccia che ha fatto traboccare il vaso: abbiamo una squadra in serie C e dovremmo trattarla con i guanti bianchi per tutti i sacrifici che giovani, dirigenti e sponsor quotidianamente fanno per giocare un campionato costosissimo ed invece occorre fare ogni volta la scala santa per ottenere autorizzazioni, occorre confrontarsi in una lotta per la sopravvivenza con squadre di seconda divisione (deve essere umiliante non vedersi concedere 2 ore giornaliere nel corso delle giornate della settimana, concessione accordata inopinatamente ad un’altra squadra), incertezza sugli orari utilizzabili per gli allenamenti e sulla continuità di utilizzo durante la settimana, mancanza di regole burocratiche chiare e condivise, inerzia organizzativa degli uffici comunali”.
L’ex parlamentare ha continuato dicendo: “E, sia chiaro, i problemi di impraticabilità si pongono non solo per il CUS, ma anche tutte le altre società, penso alla Libertas, ad esempio, che partecipano a campionati con la prima squadra e con le giovanili. Il danno economico sarebbe notevolissimo se fossero costretti ad andare a giocare le gare interne a Cerignola o a San Severo. La prossima gara di campionato federale in programma al palazzetto Russo è tra due settimane, domenica 3 novembre, gara del Cus di serie C. Su tutte le questioni citate, vogliamo risposte chiare e immediate”.
“Se il palestrone Preziuso non è neanche omologato, il palazzetto Russo è nel più completo abbandono. Si verificano fatti incresciosi e penso a quando Il CUS ha organizzato un’amichevole pre-campionato ed ha trovato il palazzetto chiuso sotto gli occhi increduli della squadra del Potenza; non parliamo di seggiolini rotti; parquet spesso pulito in modo inadeguato, con la sorpresa di evidenti e massicci accumuli di polvere alla ripresa degli allenamenti dopo l’estate; parquet rialzato e mai sistemato nonostante le promesse; frequenti lamentele in merito alla scarsa collaborazione dei custodi, per non parlare della carenza dal punto di vista della sicurezza (manca ad esempio un defibrillatore per il pubblico, non dovremmo basarci su quello della società che serve per i ragazzi)”, ha continuato l’ex candidato sindaco.
“Siamo pronti a chiedere le dimissioni dell’assessore Di Molfetta se non darà una svolta decisiva all’utilizzo dei due palestroni. Temiamo però che l’assessore non sia in grado di provvedere e come facciamo ad essere ottimisti vista la vergognosa fine che ha fatto una mozione sulla costruzione del nuovo palasport che, nonostante sia stata approvata dal consiglio comunale all’unanimità, è caduta miserevolmente nel dimenticatoio? Lo sport a Foggia richiede ben altra capacità di programmazione e ben altre capacità gestionali”, ha chiosato infine Angiola.