Da oltre un mese, il Torrente Candelaro starebbe riversando inquinanti nel mare di Siponto, destando preoccupazione tra i residenti e le associazioni locali. Lo denunciano i referenti di Manfredonia Nuova e Italia Nostra, Iolanda D’Errico e Michele Conoscitore. “Nonostante un decennio di denunce – con almeno due segnalazioni annuali da parte di Manfredonia Nuova – la qualità delle acque balneabili continua a dipendere dalle sostanze nocive convogliate nel mare, tra cui i reflui urbani di Foggia e provincia – spiegano in una nota -. Il Candelaro, infatti, accumula una quantità abnorme di inquinanti: circa 63.144 metri cubi di reflui al giorno, che corrispondono a 576.189 kg di fanghi secchi, quasi 900.000 kg di sostanze organiche, 345.000 kg di azoto e 16.000 kg di fosforo in un anno. Queste sostanze, responsabili della formazione di fanghiglia, cattivi odori e proliferazione di alghe, vengono amplificate dai disservizi causati dalla miscelazione delle acque reflue con quelle piovane, mandando in tilt i depuratori e costringendoli a riversare in mare acque non trattate”.
L’estate appena trascorsa ha mostrato un mare limpido, ma solo grazie all’assenza di pioggia. “Con l’arrivo delle prime precipitazioni a fine agosto – raccontano -, il mare è tornato a presentarsi in condizioni allarmanti, con un colore verde fosforescente che ha spinto i bagnanti a fuggire. È un’ingiustizia che la balneazione a Siponto debba essere così vulnerabile, costringendo i cittadini a convivere con questa situazione insostenibile”.
Le associazioni chiedono con urgenza che venga “rispettata la legge per tutelare la salute pubblica e l’economia legata al turismo”. Propongono la creazione di un tavolo tecnico che coinvolga tutti i soggetti interessati: AQP, sindaci, Prefetto, Procuratore della Repubblica, ARPA, ISPRA e Regione. Questo tavolo dovrebbe individuare immediatamente azioni da intraprendere per garantire che la prossima estate non sia compromessa da un inquinamento incontrollato.
Tra le proposte avanzate, vi sono due azioni immediate: un trattamento di fitodepurazione delle acque del Candelaro in zone di lagunaggio e l’affinamento delle acque reflue di Manfredonia, Foggia e San Giovanni Rotondo, che potrebbero rappresentare una risorsa per l’agricoltura.
“La bellezza della spiaggia di Siponto e del litorale Sud potrebbe fungere da volano per il rilancio turistico di Manfredonia – concludono -, contribuendo alla ripresa economica della città. Le associazioni sollecitano ancora una volta le istituzioni a promuovere l’indizione di un tavolo tecnico provinciale, auspicando un coinvolgimento di esperti di fiducia per affrontare e risolvere definitivamente il problema del Candelaro. In vista di finanziamenti certi, compresi quelli del PNNR, le richieste sono chiare: azioni tempestive e concrete. È tempo che il sindaco La Marca garantisca che le risorse destinate al Candelaro siano utilizzate in modo efficace e immediato. Per Siponto e la sua riviera Sud, questo è un momento cruciale: ora o mai più”.