“Quanto accaduto al Policlinico Riuniti e in altri presidi in altre parti d’Italia è la drammatica spia di un’emergenza per troppo tempo sottovalutata dalla politica, una politica che con continui e miopi tagli alla sanità pubblica ha prodotto una gravissima carenza di personale, in particolare in avamposti come il Pronto soccorso, e altrettanto gravissime disaffezione del personale medico ed esasperazione dei cittadini”. Lo riporta una nota dell’assessore alla Legalità Giulio De Santis, intervenuto alla manifestazione organizzata davanti al Policlinico Riuniti.
“Nessuna criticità e nessun dramma possono giustificare atti di intimidazione e violenza, e la grande mobilitazione di questa mattina in viale Pinto, cui il Comune di Foggia ha aderito con assoluta convinzione, lo ha ribadito in maniera inequivocabile. Rimarcando che non deve esistere contrapposizione tra la politica stessa, il personale medico e paramedico e i cittadini, in quanto il diritto alla salute e all’assistenza e alle cure è garantito dalla nostra Costituzione, e occorre trovare quindi un punto di equilibrio tra legittime istanze e rivendicazioni. I medici che si impegnano quotidianamente al limite per salvare vite umane non possono essere considerati dei nemici o dei bersagli da colpire ma vanno messi in condizione di lavorare al meglio e soprattutto in sicurezza; i cittadini meritano considerazione e attenzione, i pazienti e i loro familiari; vanno rivisti i limiti ai tetti di spesa, la ripartizione delle risorse del Fondo sanitario nazionale, il numero chiuso alle facoltà di Medicina, le remunerazioni inadeguate, e le gravi carenze nelle piante organiche vanno colmate perché non sono certo quelli gli sprechi e le cause delle voragini nei bilanci delle sanità regionali”.
E conclude: “La sanità pubblica è una risorsa preziosa che ognuna e ognuno di noi ha il dovere di tutelare e preservare: auspichiamo quindi una piena assunzione di responsabilità da parte di tutte le parti in causa, per scongiurare il ripetersi di analoghi, terribili episodi e ripristinare un clima disteso, di fiducia, comprensione, collaborazione piena. Senza minimizzare il dolore provocato dalla perdita di una vita, che merita assoluto rispetto, ma non può diventare un alibi per reazioni ingiustificabili e inqualificabili”.