“Ho vissuto dentro a una mafia spietata e sottovalutata”. Roberto Saviano faccia a faccia con Rosa Di Fiore, collaboratrice di giustizia, che per la prima volta racconta in un programma televisivo (“Insider” su Rai 3) la sua storia accanto a due protagonisti di faide opposte della criminalità organizzata in Puglia.
Di Fiore è la donna che amò due boss rivali, Pietro Tarantino da cui ebbe tre figli e Matteo Ciavarrella da cui ne ebbe uno. Da non molto tempo è uscita dal programma di protezione scattato dopo le sue dichiarazioni agli inquirenti agli inizi degli anni 2000 nell’ambito di “Iscaro-Saburo”, la maxi inchiesta che sgominò la criminalità garganica da Manfredonia a Monte Sant’Angelo fino a San Nicandro Garganico, scenario proprio della guerra tra i Tarantino e i Ciavarrella.
La donna fu prima la moglie di Pietro Tarantino, pregiudicato, uno degli uomini più in vista del paese. Poi, mentre il marito era in carcere per droga, fu amante di Matteo Ciavarrella; con quest’ultimo, boss condannato all’ergastolo nel 2005 dalla Corte d’assise di Foggia, ebbe un figlio.
“Coprivo un po’ quello che facevano loro – raccontò la Di Fiore – avevo ruoli importanti, accompagnavo Matteo sui luoghi di traffici e delitti, erano piccole cose che andavano fatte bene. Poi mi sono stancata di vedere che sul tavolo della mia cucina veniva pianificata qualsiasi cosa. Volevo andare in un mondo dove i Tarantino e Ciavarrella non fossero davvero nessuno”.
Venne infine trasferita con i suoi quattro figli in una località protetta. Disse: “Mi piace vedere giocare i miei quattro figli insieme. Tre Tarantino e un Ciavarrella che si vogliono bene. A San Nicandro non sarebbe mai accaduto, sarebbe stato uno scandalo”.