Una chiesa aperta dalle 13 in poi, quando solitamente altare e sacrestia non sono frequentabili, per dare conforto all’anima ma soprattutto al corpo.
Navate e banchi doneranno refrigerio a chi, nelle ore più calde della giornata, è in strada perché non ha una casa.
È quanto deciso da don Giuseppe Ciarciello, parroco 36enne della chiesa dedicata a San Domenico di Cerignola, nel Foggiano, che sarà aperta dall’una del pomeriggio in poi, per dare riparo dal grande caldo a chi solitamente vive in strada o a chi lavora come stagionale nelle campagne della città.
“È davvero una piccola cosa che vuole ricordare a tutti di mantenere il cuore aperto verso gli altri”, spiega all’ANSA il prete originario di Stornara che ben conosce il caldo di alcune zone della provincia di Foggia. “In queste giornate di temperature bollenti ho pensato che la chiesa potesse essere di aiuto”, aggiunge. “Nel giorno di Ferragosto, tornando a casa nella tarda mattinata – ricorda – ho notato che la piazza antistante la chiesa era piena di ragazzi e uomini: erano sdraiati sull’asfalto in cerca di un po’ d’ombra. Così ho pensato di aprire le porte e dare loro lo spazio che solitamente accoglie i fedeli. A disposizione ci sarà non solo l’aria condizionata ma anche acqua fresca e prese per ricaricare i cellulari”.
Si tratta di “uomini che arrivano in Italia in cerca di futuro o di chi ha perso tutto”, continua don Giuseppe che spesso parla con loro. “Hanno alle spalle storie di fallimenti oppure un presente fatto di sfruttamento – dice – è impossibile restare indifferenti”. La chiesa, capace di contenere 500 persone, resterà aperta dalle 13 “alle 17 così abbiamo la possibilità di pulire prima dell’inizio della messa delle 18 ma se ci sarà ancora qualcuno dopo quell’ora, la lasceremo aperta”, assicura.
(Ansa)