In merito all’ennesima polemica pretestuosa rilanciata nelle ultime ore, “riteniamo doveroso e opportuno -per trasparenza ed amore di verità- fornire spiegazioni non solo ai diretti interessati –così come già avvenuto- ma alla comunità tutta”. Lo riporta l’amministrazione comunale di Foggia in una nota.
“Dopo una precedente interlocuzione informale, il 30 aprile scorso l’associazione culturale ‘Ultima Fermata’ ha chiesto, insieme al patrocinio gratuito e al servizio di affissione dei manifesti, l’utilizzo del teatro U. Giordano, a titolo gratuito, per un evento in ottobre dedicato a Luigi Samele, foggiano pluricampione olimpico di scherma. Iniziativa privata interamente organizzata in proprio senza alcun ruolo previsto del Comune di Foggia nell’organizzazione. Tuttavia una delibera della Commissione straordinaria (la n. 29/2023) avente ad oggetto “Servizi pubblici a domanda individuale” ha stabilito per la concessione del teatro comunale una tariffa per l’utilizzo di 1.200 euro per frazione di giornata, e di 2mila euro per l’intera giornata: una cifra che serve per pagare le spese relative al personale e legate all’apertura straordinaria del contenitore culturale, pulizie comprese. Non richiederla esporrebbe l’Ente a possibile denunce per danno erariale”.
“Abbiamo risposto in modo dettagliato alla richiesta pervenuta (in allegato la relativa documentazione), ma la risposta dell’Assessorato alla Cultura, pienamente conforme all’attuale regolamento dell’Ente in materia di patrocini, è stata definita dal giornalista Davide Grittani come ‘un veto incomprensibile’, ‘uno scempio amministrativo senza precedenti’, ‘una sciocchezza’: si è trattato e si tratta, invece, semplicemente di non derogare a un protocollo rispettoso di un bene della comunità, pur nel rispetto di un atleta di cui siamo orgogliosi. Ed è grave che un consigliere comunale, piuttosto che informarsi esercitando le prerogative legate al suo mandato, parli di “un’ombra cupa sulle modalità con cui viene esercitata l’azione amministrativa”, di fatto invitando l’Ente a disattendere leggi e regole.
L’amministrazione comunale tutta seguirà con emozione ed entusiasmo la nuova partecipazione olimpica di Luigi Samele -e non dimentichiamo Martina Criscio-, e sarà felice di omaggiare come meritano atleti di tale livello al rientro da Parigi, in rappresentanza dell’intera città. Del resto il Comune di Foggia ha fatto propria l’idea di evidenziare alla città le ‘eccellenze dello sport’ di tutte le discipline (con una premiazione nella sala consiliare del Comune già realizzata, 96 gli atleti presenti): figuriamoci se possiamo dimenticare i nostri due olimpici”.
Angiola controbatte
Il consigliere comunale di opposizione: “Dato che nel comunicato trasmesso da Palazzo di Città vengo tirato in ballo, senza essere citato, e viene considerato ‘grave che un consigliere comunale, piuttosto che informarsi esercitando le prerogative legate al suo mandato, parli di ‘un’ombra cupa sulle modalità con cui viene esercitata l’azione amministrativa’, di fatto invitando l’Ente a disattendere leggi e regole‘, tengo a precisare quanto segue.
Il fatto che io abbia invitato l’Ente a disattendere leggi e regole è semplicemente un maldestro tentativo di mistificazione della realtà. L’amministrazione firmataria del comunicato mente sapendo di mentire.
Nel mio comunicato stampa esprimevo sconcerto e vergogna per il diniego da parte dell’assessorato alla Cultura della concessione dell’uso gratuito del teatro Umberto Giordano per lo svolgimento di una manifestazione che lo schermitore foggiano Luigi Samele avrebbe voluto organizzare, al termine della sua quarta olimpiade e della sua gloriosa carriera sportiva. Allo sconcerto e alla vergogna si aggiungeva un sentimento di compassione per il dilettantismo con cui venivano gestire pratiche dal grande valore simbolico che vedono per giunta coinvolti valorosi imprenditori del nostro territorio.
E perché l’amministrazione mente sapendo di mentire? Il senso del mio intervento era ed è chiarissimo. Se al Comune viene chiesto di poter utilizzare a titolo gratuito il teatro Giordano per un evento dal grande valore simbolico per la nostra città, l’assessore al ramo (la Amatore) la prima cosa che deve fare è cercare di capire in presenza di quali condizioni tale uso può essere concesso. Se non è stata richiesta dall’istante la co-organizzazione, per ignoranza o disattenzione, che è conditio sine qua non per concedere l’utilizzo del teatro gratuitamente, l’assessore al ramo è tenuto, se non vuole farsi sfuggire tale irrinunciabile opportunità, a proporre al richiedente di valutare la disponibilità a co-organizzare congiuntamente l’evento. E figuriamoci se gli istanti avrebbero detto di no, ma per favore, non è neanche ipotizzabile una assurdità del genere!
Ed è fin troppo ovvio che la locandina protocollata dai richiedenti non potesse esporre il logo del Comune: per non mancare di rispetto o creare imbarazzo al Comune stesso, mandando un documento completo di logo, senza alcuna autorizzazione ad apporlo.
Se poi Samele e i suoi si vedono arrivare la richiesta di pagamento del bollettino (atto autorizzativo di cui impropriamente parla la Amatore), è ovvio che non possono che rimanerci male (e chi non ci sarebbe rimasto male?), avendo valutato pari a zero l’interesse per l’evento proposto, nel senso che l’assessorato non ha apprezzato minimamente il progetto, a tal punto da non voler rinunciare al simbolico costo di utilizzo del Teatro Giordano. Rinuncia che avrebbe assunto il significato di adesione convinta, sincera e, perché no, grata al progetto.
Sul segnale distruttivo che l’assessore ha poi lanciato al mondo imprenditoriale, nel senso di mediocre capacità di analisi delle situazioni e di scarsa volontà a collaborare col privato che ci avrebbe messo di tasca sua il 90% del budget, preferisco non dilungarmi. L’assessore Amatore mi dà l’impressione di essere una persona che capisce ben poco di politica che è prima di tutto ascolto, dialogo, disponibilità a chiarire ogni equivoco, capacità di risolvere i problemi nell’interesse della città.
Pertanto, il mio non era un invito a disapplicare il regolamento dei commissari, ma ad applicarlo con intelligenza nella parte in cui prevede espressamente che in presenza di una co-organizzazione da parte dei Comune, co-organizzazione che non è mai stata prospettata ai richiedenti, il teatro avrebbe potuto essere concesso in modo gratuito, come richiesto dagli istanti. Ribadisco che un vero assessore, un politico vero avrebbe detto: tranquilli me ne occupo io, trovo io la soluzione, so io come applicare il regolamento dei commissari, i foggiani non possono perdere questa grande occasione, ma la hanno persa, perché – e questo è un mio pensiero e non mi sorprenderei se succedesse davvero – l’evento non sarà più organizzato né co-organizzato col Comune o sarà organizzato in altra sede meno prestigiosa e forse, dico forse … il Comune non sarà nemmeno coinvolto. Questo succede quando non si sa amministrare nell’interesse della Città, quando non si sanno cogliere le opportunità che leggi e regolamenti vigenti consentono. Amen”.