“Da qualche anno, e precisamente dal 2020, la nuova dirigenza sta provando faticosamente a rimettere in ordine i conti della Fondazione che era giunta quasi ad un punto di non ritorno. In questo percorso sono stati eliminati tutti gli sprechi possibili e anche attività non in linea con la propria mission riabilitativa”. Con una lettera inviata in redazione, la governance dei Centri di Riabilitazione Padre Pio replica alle accuse mosse da sindacati e politica dopo il licenziamento di due dipendenti.
“L’indebitamento – proseguono – è stato ridotto sensibilmente anche con l’apporto finanziario della Provincia dei Frati Minori Cappuccini pur di mantenere in vita questo servizio sanitario essenziale e di eccellenza per la Capitanata e il posto di lavoro per i 400 dipendenti. Ma l’attività di risanamento non è stata evidentemente completata e anzi si affacciano altre nubi all’orizzonte per via dell’applicazione del nuovo contratto imposto dalla regione a cui a tutt’oggi non ha fatto seguito l’impegno di aumentare le risorse e le tariffe della riabilitazione. La chiusura della palestra Health Fitness sita presso ‘Gli Angeli’ decisa dal CdA della Fondazione dopo anni di perdite di un’attività non prevista nell’ambito delle prestazioni di riabilitazione per gravi patologie proprie della nostra Fondazione, rientra in questa opera di risanamento che si sta cercando di portare avanti per evitare ulteriori difficoltà. La Fondazione per una politica di tutela dei suoi dipendenti e attenzione ai loro problemi, come si conviene ad un Ente religioso, pur nell’ambito di corrette procedure normative, non manda via nessuno senza proporre possibili alternative o comunque soluzioni condivise. In questo caso infatti sono state proposte soluzioni di ricollocamento delle 2 dipendenti nell’organico proprio della Fondazione attraverso anche la formazione e nelle sedi disponibili più vicine possibili alla residenza delle 2 dottoresse. Anche nella lettera che annuncia il licenziamento per chiusura della palestra Health Fitness è ancora presente l’offerta di ricollocamento e il conseguente ritiro del licenziamento”.
“Nell’auspicio di un esito positivo della vicenda – concludono -, ci sono stati inoltre numerosi incontri e interlocuzioni in proposito ben prima dell’epilogo di questi giorni, col pieno coinvolgimento del sindacato di riferimento come testimoniano scambi di email e di note per oltre due mesi”.