Si è concluso con 15 condanne il processo abbreviato “Cocktail” a carico di altrettanti imputati, per lo più cerignolani, accusati a vario titolo di traffico e spaccio di droga, corruzione di un carabiniere, possesso illegale di armi, un maxi-furto di 14 auto e favoreggiamento.
Il gup di Bari Rosa Caramia ha emesso condanne che oscillano da 18 mesi a quasi 18 anni di reclusione, con un totale di 105 anni, 5 mesi e 20 giorni. La scelta del rito abbreviato ha comportato la riduzione di un terzo delle pene.
Le indagini, basate principalmente su intercettazioni, hanno fatto luce su un traffico di droga gestito da tre clan che operavano sul territorio di Cerignola e non erano in concorrenza tra loro, anzi collaboravano.
La pena più pesante, 17 anni, 9 mesi e 10 giorni (a fronte di 18 anni richiesti dal pm), è stata inflitta ad Antonio Todisco, ritenuto al vertice di uno dei clan. Condannato a 13 anni e 4 mesi Fabio Natale Tressante, coinvolto sia nel narcotraffico che nel furto di 14 auto da uno stabilimento di Melfi. Per questo episodio avrebbe corrotto un appuntato dei carabinieri con una mazzetta di 1500 euro.
Tra i condannati figura anche Arcangelo Brandonisio, 63 anni, detto “Lo sfregiato”, nome storico della mala cerignolana, già condannato nel maxi-processo Cartagine contro la mafia del Basso Tavoliere. Per lui 20 mesi per un episodio di spaccio.
L’inchiesta era sfociata nel blitz del 16 marzo 2023 con l’esecuzione di 24 ordinanze cautelari: 22 in carcere, 1 ai domiciliari e 1 sospensione dal servizio per l’appuntato dei carabinieri accusato di corruzione.
Le accuse contestate a vario titolo ai 29 indagati (di cui 14 imputati nel processo ordinario in corso a Foggia) erano 59: traffico di droga, spaccio, detenzione e porto illegale di armi, furto, corruzione, estorsione, favoreggiamento e tentato omicidio.