È forte il malumore tra le opposizioni e in Commissione Bilancio del Comune di Foggia per le dichiarazioni rilasciate alla nostra testata dal presidente Pasquale Ciruolo. A rispondere alle sue accuse è il capogruppo dei Fratelli d’Italia Claudio Amorese, esperto di tematiche finanziarie e fiscali.
“Accusarci di sciacallaggio politico per aver criticato l’aumento della Tari è assolutamente fuori luogo – dice in esordio a margine del convegno di Ance su Pug e rigenerazione urbana -. Quell’aumento lo hanno deliberato gli eletti del campo largo e non noi, lo sciacallaggio è del consigliere Ciruolo, che o conosce poco la materia o mente sapendo di mentire. Lui si vanta di essere stato sindaco per 15 anni, ma con tutto il rispetto per Panni, ha 700 abitanti, Foggia ne ha quasi 150mila. Abbiamo una dinamica di raccolta dei rifiuti diversa anche se la legge è la stessa. E cosa prevede? L’Arera definisce gli obiettivi e nel caso della Puglia abbiamo l’Ager, l’agenzia territoriale, che coordina i piani finanziari sui dati che comunichiamo noi Comuni. Quello che viene fornito ad Ager è quello che facciamo noi. Il secondo elemento è che sono aumentati i costi variabili”.
Come spiega il consigliere meloniano l’approvazione delle tariffe rimane in capo al Comune, che ha scelto di innalzarle per 1,330mila milioni di euro “caricati sulla schiena dei cittadini”.
Amorese fa l’esempio di Grosseto, che ha scelto invece di impegnare somme di bilancio per evitare aumenti tariffari. “È vero che sono aumentati i costi, sono aumentati anche per le famiglie che si vedono maggiorata la Tari, in questo modo i costi sono doppiamente caricati sulla famiglie. La maggioranza deve prendersi la responsabilità di una scelta politica”.
Resta il tema della qualità del servizio. Con una raccolta ancora poco performante era il caso di aumentare la Tari? “Il servizio è molto scarso ed è percepito così dai cittadini, le periferie sono sporche, eppure tra i banchi della maggioranza siedono forze politiche che si erano rivolte alla procura con esposti. Oggi invece non c’è nessuna revisione di quel piano industriale presentato da Amiu Puglia”.