È un risultato clamoroso la vittoria al secondo turno a San Severo di Lidya Colangelo, che grazie al supporto passionale e autentico di Anna Paola Giuliani, diviene sindaca della città dei campanili con il 51,87% pari a 9842 voti (l’8 e il 9 giugno ne aveva ottenuti 6123) ai danni del suo competitor l’avvocato Angelo Masucci, dato per favorito ad inizio campagna elettorale. Il candidato del campo largo aveva registrato 11.471 consensi al primo turno contro i 9.131 del ballottaggio, che lo hanno bloccato al 48,15%. 711 voti, tanta è la differenza che ha portato Lidya Colangelo ad essere la prima donna sindaca dell’amministrazione sanseverese.
Cosa è accaduto a San Severo? Come è stato possibile ribaltare un risultato che appariva scontato? Nonostante il grande traino di quasi tutte le liste del campo largo progressista, con il solo M5S al di sotto delle attese, il candidato sindaco Masucci a differenza di Maria Aida Episcopo a Foggia non ha ottenuto il risultato sperato. L’allontanamento dai 10 anni di Francesco Miglio, molto defilato e per nulla impegnato nella campagna elettorale, non ha pagato come auspicato. Gli elettori, nella sfida 1 a 1, hanno scelto di cambiare completamente, al netto della presenza venerdì sera dei big Michele Emiliano e Giuseppe Conte.
C’è da dire, però, che anche se appare oggi una vittoria del centrodestra sanseverese, con i Fratelli d’Italia che col premio di maggioranza conquistano addirittura 5 eletti, Lidya Colangelo nasce completamente civica con Nazario Tricarico, poi sostenuta dall’avvocato Guido De Rossi, ex candidato dem alle scorse regionali e in rottura con Raffaele Piemontese e Michele Emiliano. La sua è stata una opzione trasversale, meno polarizzata di quella di Rosa Carolina Caposiena, e in grado di attrarre forze diverse. Dalla Lega a Italia Viva.
“Credo che le destre assortite abbiano intercettato il voto di protesta contro l’amministrazione uscente. Peccato”, è il commento a caldo dell’europarlamentare Mario Furore a l’Immediato.
Anche a San Severo come a Troia, inoltre, è stato determinante il supporto civico del presidente della Provincia e sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, sempre più deciso a conquistarsi la sua leadership e il suo consenso tra gli amministratori in Capitanata, in vista delle prossime regionali, al di fuori del Pd e della sfera d’influenza del suo ex dominus, Piemontese.
Fatta eccezione per Torremaggiore e Manfredonia, dove il Pd segue altre logiche e altre personalità, Piemontese e la segreteria di Pierpaolo D’Arienzo hanno perso su tutta la linea in queste elezioni amministrative.
A San Giovanni la cristallizzazione sulla figura del sindaco uscente Michele Crisetti non ha portato risultati. I sangiovannesi hanno premiato l’uomo di Giuseppe Conte, Filippo Barbano, col 59,39% pari a 7208 consensi, conquistando così 1599 voti in più rispetto al primo turno. Non ha preso un solo voto in più, anzi ne ha persi 577 Crisetti, considerato da rottamare.