L’avvocato Angelo Masucci candidato sindaco del campo largo progressista a San Severo accarezza sin dall’inizio della campagna elettorale l’idea di poter vincere al primo turno. Tutto è aperto nella città dei campanili, soprattutto in considerazione della divisione e della mancata sorellanza delle tre donne del centrodestra.
“La campagna è andata bene, abbiamo portato a conoscenza dei cittadini il nostro programma dinamico per coinvolgere la comunità anche dopo l’elezione. Tutte le idee buone e che ci sottoporranno diverranno realtà, il nostro programma non è un’idea rigida ma la base per costruire best practies. Mi aspetto di essere premiato delle scelte coraggiose che abbiamo fatto, per i no che abbiamo detto e per i candidati che non abbiamo accettato. Abbiamo rinunciato a tanti voti per avere piena coerenza politica nelle nostre liste. Ci aspettiamo che i cittadini di San Severo ci premino”.
Cosa racconta l’esperienza di Maria Aida Episcopo? “L’esperienza di Foggia ci dice che non è importante la vittoria, ma lavorare con coerenza progettuale e di valori, ci aspettiamo che le nostre scelte di rinuncia di voti non coerenti, che ci avrebbero creato problemi siano condivise e premiate”.
L’avvocato Masucci non rinnega i 10 anni di governo di Francesco Miglio, ma rappresenta un elemento di novità: “Siamo stati chiari, la decisione di puntare su un candidato civico ed esterno richiamava ad un progetto nuovo, non c’è né continuità e non c’è discontinuità, abbiamo denunciato tutto quello che è non stato fatto bene, nella mia coalizione ci sono forze che erano all’opposizione di Miglio. Tanti candidati che si erano allontanati sono rientrati nel nostro progetto, i 5 stelle hanno massacrato tante cose della vecchia amministrazione. Miglio ha fatto un lavoro enorme sul tema della legalità. San Severo è l’unico grande comune non sciolto per mafia”.
Non ama la narrazione dei primi 100 giorni Masucci, ma ha ben chiaro le prime tre cose da fare se sarà sindaco. “New diligence del Comune che ci consenta di riorganizzare l’Ente per affrontare la sfida del Pnrr. Un patto per la legalità che ci consenta di blindare quanto fatto in questi anni dall’amministrazione uscente e la redazione della sottoscrizione di un regolamento etico per eletti ed esecutivo”.