Si accende il dibattito tra candidati sindaci a Manfredonia a pochi giorni dalle elezioni dell’8 e 9 giugno. Di recente è saltato un confronto a quattro in città per l’indisponibilità di Domenico La Marca (centrosinistra) e Ugo Galli (centrodestra). Duro l’ex parlamentare Antonio Tasso, in corsa con il Movimento 5 Stelle e 4 liste civiche a supporto: “La scelta di non partecipare al confronto tra tutti i candidati sindaco da parte degli esponenti di due coalizioni, mandando deserto un confronto che di certo si preannunciava interessante, non solo per la qualità dei conduttori – cosa peraltro riscontrata anche nelle altre occasioni – ma anche per la circostanza, tutt’altro che irrilevante, che era indetto a pochi giorni dal voto a Manfredonia, lascia sgomenti“.
A parere di Tasso “il confronto, anche il più aspro, è un alimento indispensabile per la democrazia. Evitarlo significa solo rifugiarsi in vecchie liturgie che hanno già provocato danni considerevoli alla comunità sipontina, precipitata tra le braccia di una politica ormai incapace di guardare avanti e di rimettere in piedi una città collassata”.
L’ex deputato parla di “volto mediocre di una politica che fugge davanti a sé stessa, che dice no al dialogo, chiudendosi negli anfratti sempre più inconsistenti di apparati logori. Spero che i cittadini prendano atto di questa tristezza insopportabile, che grava come una cappa fuligginosa sulla nostra Comunità, che ha il diritto di vivere in un paese più libero, giusto, dialogante e che accetta il confronto”.
Non si è fatta attendere la risposta di Galli: “Il comunicato, proveniente da Antonio Tasso, nel quale si definisce esempio di ‘mediocrità’ anche la mia mancata partecipazione all’ennesimo confronto tra i candidati sindaci, provoca sbigottimento. In disparte la, seppur dirimente, constatazione del fatto che si sono svolti ben quattro confronti tra i candidati sindaci (un unicum nel nostro panorama territoriale), nel corso dei quali la cittadinanza è stata posta nella condizione di valutare ed apprezzare le capacità, competenze, percorsi di studi e professionali ed affidabilità politico-amministrativa di ciascun candidato sindaco. Ciò che suscita avvertito scalpore è costituito dalla constatazione del fatto che consimili, perentori, giudizi vengano formulati da colui il quale ha elevato i ‘tristi riti’ del modo di agire cosiddetto politichese a tratti distintivi del proprio, brillante, cursus honorum: appartenenza ai Cinque stelle, poi Gruppo misto, quindi MAIE, per approdare, successivamente, a Coraggio Italia, riconducibile al sindaco di Venezia, Brugnaro, ossia inequivocabilmente al centrodestra. E, recentemente, civico, nuovamente con i Cinque stelle (parafrasando un noto autore di brani musicali ‘ma non dovevamo vederci più?’)”.
Galli si domanda: “La descritta ascesa politica dell’onorevole Tasso si configura, dunque, quale segno tangibile della presunta discontinuità, di cui sarebbe esclusivo portatore sano, ovunque asserita? Alcuna sottrazione, rispetto ad ogni forma di dialogo, è stata da me operata, così come innegabilmente dimostrato in fase di realizzazione di un canale comunicativo diretto con i cittadini, i miei unici interlocutori. Non vorrei, peraltro, cedere alla suggestione di ritenere che il mandante dei vergognosi approfondimenti pubblicati da un foglio locale, nel corso di questi giorni, aventi ad oggetto farlocche e vergognose ricostruzioni ai mie danni, possa coincidere con un candidato sindaco, il quale ha utilizzato, nel quadro di interlocuzioni documentabili, espressioni non propriamente elogiative, nei confronti delle sette liste, che sostengono la coalizione ‘Manfredonia 2024’. Ove tali tesi infatti, dovessero ricevere ulteriori elementi confermativi, saremmo, invero, in presenza di becere, odiose ed esecrabili riproposizioni della peggiore politica”.