“La Corte dei Conti certifica l’esistenza di una situazione di grave criticità finanziaria nella gestione del Comune di Apricena, dimostrato dal superamento di una serie di parametri di deficitarietà”. Lo dichiara con una nota il candidato sindaco di Apricena, Alfonso Zuccarino.
“È uno dei passaggi della delibera sui rendiconti di bilancio del periodo 2015-2019, adottata dalla sezione regionale di controllo sulla Puglia il 9 aprile scorso, da cui emerge chiaramente una grave crisi finanziaria a cui bisogna porre rimedio con urgenza. La Corte dei Conti ha accertato una situazione di generale confusione nelle scritture contabili particolarmente grave, da metterne in discussione la veridicità e da compromettere l’attendibilità dei risultati di amministrazione approvati dall’Amministrazione e una fragilità finanziaria suscettibile di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari dell’Ente. Plurimi profili di criticità di significativa rilevanza che non sono stati eliminati dai chiarimenti forniti dall’Amministrazione Antonio Potenza e che fanno temere ai giudici contabili l’esistenza di un disavanzo sommerso. Preoccupazione avvalorata dal fatto che il Comune di Apricena nel quinquennio 2015/2019 non ha provveduto all’integrale restituzione delle risorse derivanti da anticipazione, peraltro illegittimamente utilizzate per finanziare la spesa corrente”.
“Il risultato di amministrazione – prosegue -, così come esposto e quantificato nei rendiconti ufficiali, risulta alterato e totalmente inattendibile in ragione della sottostima dei principali accantonamenti, scrivono ancora i giudici contabili. A ciò si aggiunge un risultato finale disponibile di segno negativo in continua e preoccupante ascesa che motiva l’invito ad attivarsi per ripristinare concretamente gli equilibri finanziari ed economici della gestione, allo stato potenzialmente compromessi dalla prospettazione ufficiale – infedele – dei risultati contabili di amministrazione. La lettura della delibera della Corte dei Conti preoccupa per il futuro e inquieta per il passato. Il sindaco uscente non ha evidentemente amministrato il Comune con l’attenzione e la cura tipiche del buon padre di famiglia. Anzi, ha aperto buchi nelle casse comunali e un’eredità fatta di debiti che saremo costretti a pagare per i prossimi decenni.
La sua totale incapacità di gestire i fondi comunali è certificata dalle criticità rilevate dalla Corte dei Conti rispetto alle entrate tributarie: il Comune di Apricena è capace di incassare appena il 21% della TARI e appena il 24% dell’IMU. E non vale affermare, come fatto, che la responsabilità è di chi gestisce il servizio, perché nella stessa delibera è scritto che l’affidamento del servizio di riscossione ad un soggetto esterno non esime l’Ente da uno scrupoloso e continuo monitoraggio delle attività realizzate dalla società esterna, al fine di verificare l’utilità, la coerenza e la vantaggiosità del servizio reso. Il sindaco uscente ci ha portato sull’orlo del baratro finanziario sperperando i soldi degli apricenesi, eppure continua a fare promesse che nessuno potrà mantenere. Lo sa bene come sa bene di non avere argomenti per difendersi – conclude -, questo è il motivo per cui ha impedito lo svolgimento democratico del Consiglio comunale. Un comportamento indegno di un sindaco a cui si è contrapposta la dignità dei consiglieri di opposizione, ancora una volta offesi e zittiti”.