Sovraffollamento disumano, con un numero di ospiti doppio rispetto alla capienza e celle con 8 detenuti e un solo bagno, con letti a castello a tre piani. È allarmante la situazione della Casa circondariale di Foggia rappresentata dal senatore della Repubblica Ivan Scalfarotto oggi in visita nella struttura di Via delle Casermette sia nella sezione uomini che in quella delle donne.
“Non ci sono camere di sicurezza, chi è in attesa di giudizio può essere costretta a stare in carcere. Se una persona viene arrestata deve subire tutta l’immatricolazione processo pesante. Sul carcere si caricano dei pesi difficili da gestire anche oe chi viene rimesso in libertà dopo 3 giorni.
Questo governo da garantista si è trasformato in panpenalistico ogni mese ci portano un reato nuovo e una pena nuova. Anche il decreto Legge Caivano ha di fatto omologato la giustizia minorile e quella per adulti”, ha detto il parlamentare di Italia Viva accanto al presidente Dino Marino.
Secondo Scalfarotto molto del sovraffollamento potrebbe essere sanato se i tanti disagiati psichici in cella fossero trasferiti nelle rems laddove invece i tossico dipendenti in carcere per reati legati allo spaccio e al consumo di droga fosse invece ospitati e scontassero la pena nelle comunità di recupero.
“Una riflessione va fatta sulle attività comportamentali, noi come parlamentari possiamo entrare nelle celle, qualcuno mi ha detto che vogliono sì scontare il loro debito con la giustizia ma in maniera dignitosa. Ci sono condizioni migliori a Matera, in quale carcere vieni allocato può fare la differenza. Nella sezione femminile ci sono 36 detenute, mentre al maschile c’è un regime aperto per le donne a causa della vicinanza delle celle con la cucina c’è un regime chiuso con le sole 2 ore d’aria. C’è una compressione della dignità, credo che bisognerebbe fare un ragionamento. La maggioranza di governo è molto orientata sulla pena”.
E ancora: “Abbiamo casi come il carcere di Bollate che ospita un ristorante stellato “In Galera” aperto al pubblico con solo detenuti, ho visto carceri dove ci sobo fabbriche o attività sportive di un certo livello. Ma sono rondini che non fanno primavera. A Foggia quasi tutti i detenuti sono locali pugliesi come a Poggioreale. Noi abbiamo bisogno di investimenti. Il Def non prevede l’indebitamento programmatico”.
Sul tema delle indagini in Puglia Scalfarotto è stato netto. “Rifiuto l’idea che la Puglia si sia trasformata dal posto più bello del mondo teatro del G7 allo schifo attuale per le 4 indagini uscite in un mese. Al di là della rilevanza penale quei comportamenti non devono essere scevri di analisi politica. Dentro la maggioranza di Emiliano ci sono da Pippi Mellone a Rosa Barone. Chi si opponeva a lui ha avuto incarichi, l’assessora Maurodinoia: dei suoi 16mila voti me lo chiedevo già nel 2020. Dovevano bloccare la destra, lo diceva La Forgia lo dicevano tutti, come si può stupire Giuseppe Conte? Rosa Barone faceva campagna elettorale come alternativa di Emiliano e dopo due settimane è diventata assessorq. Elly Schlein oggi si stupisce, ma sbaglio o Boccia è il suo capogruppo alla Camera? In Puglia c’è stato un governo di tutti senza una voce dissenziente, quando nessuno controlla è destino che si venga travolti dagli scandali. Fabiano Amati è inutile che fa l’oppositore, se è presidente della Commissione Bilancio. Ci vuole pure una faccia. Per ora c’è solo una maggioranza. Ed io sono orgoglioso di aver ottenuto il mio 1,86%”.
Nessuna acrimonia verso chi è uscito da Italia Viva dopo la stagione congressuale. “Abbiamo deciso di fare un congresso vero e con i partiti piccoli e giovani si tende ad avere decisioni dal centro. Il centro liberal democratico sta cercando una sua forma. Noi abbiamo fatto un accordo con Più Europa, avrei apprezzato che Azione facesse parte di questo accordo. Esiste un’area politica, nonostante tutto. Il mio amico Lorenzo Frattarolo può aver cambiato partito ma non ha cambiato idea. Auguro a Lorenzo ogni bene ma non ho drammatizzato la sua fuoriuscita”.
Netto anche sui fatti di Bari. “Lo scioglimento per mafia è una extrema ratio che sospende la democrazia è una mossa estrema. Mi immagino questi luoghi con infiltrazioni ambientali. Il condizionamento deve essere pervasivo, quando cammino per Bari non ho questa impressione, mi sembra una città ben amministrata. Non è sufficiente l’esistenza di un fenomeno criminale per sciogliere un Comune e mi auguro che la decisione sia presa con la solennità che la gravità merita. Sono misure serie, non è il modo per cambiare il colore della giunta”.
Italia Viva sta lasciando spazio ai territori, le alleanze anche nella Capitanata al voto sono diversificate. Scalfarotto non crede che a livello nazionale il campo largo possa essere unificato dalla battaglia contro il premierato di Giorgia Meloni. “Le battaglie contro non mi convincono. Quando sento parlare il M5S di Ucraina, sono più vicino alla posizione di Meloni. La scritta pace sul M5S è una vergogna, dicevano scrivere resa con l’hashtag #arrendetev. Siamo su posizioni distanti siamo più vicini a Nordio rispetto a Scarpinato. Il quadro politico è frammentato , in maggioranza ci sono garantisti e manettari. Non sono convinto dalla visione aritmetica della politica abbiamo visto che fine ha fatto l’Unione. Io penso che più che considerarci a livello quantitativo dobbiamo pensarci qualitativamente. Quando vedo Schlein che rincorre Conte non è una strategia giusta”.
