C‘è tanta Puglia oggi a Roma per la “XXVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. Presente anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro, al centro delle cronache dopo la decisione del Viminale di spedire nel capoluogo di regione la Commissione d’accesso agli atti per verificare eventuali infiltrazioni dei clan nell’ente comunale. Un provvedimento disposto anche in seguito agli oltre 100 arresti nell’operazione “Codice Interno” che ha investito colletti bianchi e organizzazioni criminali.
“Il 21 marzo l’Italia ricorda le vittime innocenti di mafia – scrive Decaro sui social postando una foto con don Luigi Ciotti, leader dell’associazione antimafia ‘Libera’, promotrice della ‘Giornata’ -. Oggi a Roma con don Ciotti sfila l’Italia Libera, l’Italia che ha scelto da tempo da che parte stare”.
Con Decaro anche l’assessore alla Legalità del Comune di Foggia, Giulio De Santis che ha pubblicato un selfie con Decaro: “Il sindaco di Bari è un esempio di buona amministrazione – scrive l’assessore -. Insieme a Roma alla manifestazione di Libera”.
Come sempre portentoso l’intervento di Ciotti che ha ricordato la figura di don Peppe Diana: “Ucciso nel corpo ma non nello spirito – le parole del trascinatore di ‘Libera’ -. Il nostro don Peppino sapeva uscire dalla sagrestia per andare incontro alle persone come dovremmo fare sempre tutti”.
Poi un pensiero per la stampa libera ricordando Ilaria Alpi e il suo operatore: “Al servizio della verità, esempi di coerenza e coraggio per chi oggi ha ancora l’ambizione di raccontare notizie di prima mano, non per sentito dire o basandosi su quello scritto da qualche agenzia. Non essere servitori di poteri economici e di testate al servizio degli interessi di qualcuno. La verità è fondamentale, custodiamo la memoria di tanti giornalisti uccisi proprio a causa di una informazione che cercava la verità. Protagonisti di inchieste dalle quali emergevano poteri forti e criminali. Ci sono momenti della vita in cui tacere diventa una colpa. Parlate, fate sentire la vostra voce. È in gioco la pace. Ma dobbiamo anche liberare il nostro paese e dobbiamo amarlo. Dobbiamo impegnarci in questo atto di amore”.