“Sua maestà il maiale”, ovvero la tradizionale festa dedicata al maiale nero dei Monti Dauni che fino allo scorso anno si è svolta presso l’agriturismo Piana delle mandrie, e che quest’anno è stata spostata nel borgo antico di Bovino. Per tutta la giornata di ieri la locale Pro Loco in collaborazione con Slow Food ha ospitato la manifestazione con degustazione di prodotti locali, musica, visite guidate ed escursioni nella natura. Una domenica all’insegna del puro relax e del buon cibo con la partecipazione di intere comitive di gitanti provenienti dal Foggiano e dal Barese. Protagonista indiscusso, il maiale nero che a breve riceverà l’etichetta di presidio Slow Food. Il tutto nell’ambito dei festeggiamenti di San Giuseppe che culmineranno martedì sera con l’accensione dei falò. Storia e religiosità popolare con la magia dei fuochi che affondano le radici nel tempo mescolandosi ai culti tipici del mondo pagano-precristiano.
Si affidano al fuoco l’abbondanza del raccolto, il benessere degli uomini e degli animali e il “bruciare” tutte le potenze negative simboleggiando i benefici del sole e della luna. Non a caso la ricorrenza in onore di San Giuseppe corrisponde all’equinozio di primavera ed i fuochi sono simbolo di purificazione per la rinascita della natura. Ancora oggi, a Bovino, i ragazzi, a partire dal mese di febbraio si adoperano per la raccolta delle “frasche” rinvenienti dalla potatura degli alberi di ulivo al fine di allestire falò nei pressi delle loro abitazioni o nelle piazzette di ritrovo. Anticamente il falò più importante era quello nella piazzetta antistante la Chiesa dell’Annunziata, ove si onora il Santo.