Slittano a maggio le richieste di condanna del procuratore De Luca nel processo d’appello “Grande Carro”. Alla sbarra il clan Delli Carri, costola dei Sinesi-Francavilla, noto gruppo criminale della “Società Foggiana”. L’inchiesta svelò le infiltrazioni della mafia anche nel mondo dei fondi europei. Numerosi i reati contestati: associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi/esplosivi e, appunto, le truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche anche con riferimento a quelle UE. I delitti sono ritenuti aggravati dalla mafiosità.
Prima della requisitoria, il magistrato ha richiesto l’escussione del collaboratore di giustizia Patrizio Villani, originario di San Marco in Lamis ed ex killer al soldo dei Sinesi.
Il pentito sarà ascoltato, nello specifico, per la posizione dell’imputato Francesco Russo. De Luca ha motivato la richiesta stabilendo che per un processo in cui Villani era imputato per droga, definitosi pochi giorni fa, risultava dagli atti di tale procedimento, ovvero, da una perquisizione domiciliare dell’abitazione del sammarchese che vi era una lettera inviata da Russo proprio al collaboratore di giustizia.
Alla luce del pentimento dell’uomo, il pg ha ora interesse ad ascoltarlo al fine di comprendere i suoi rapporti con Russo. Il legale di un altro imputato, Luciano Cupo, nipote del boss Roberto Sinesi detto “Lo zio”, si è associato alla richiesta del pg per la posizione del proprio assistito. La Corte ha quindi accolto tali richieste e rinviato a maggio per l’escussione di Villani.
Le condanne in primo grado
A luglio 2022 il Tribunale di Bari, con il rito abbreviato, inflisse numerose condanne. 16 anni a Franco Delli Carri detto “U’ Malat”, uno dei capi dell’organizzazione insieme al fratello Donato, quest’ultimo sotto processo a Foggia col rito ordinario insieme ad altre persone coinvolte nel blitz. I due, nipoti del boss Sinesi, sono volti noti della storia criminale del capoluogo dauno.
11 anni di carcere a Cristoforo Aghilar di Orta Nova, condannato l’anno scorso all’ergastolo per aver ucciso l’ex suocera. 16 anni di reclusione a Michele Pelosi. La lista continua con Vincenzo Buonavita, condannato alla pena di 9 anni di reclusione; 11 anni, invece, ad Adriano Leone; 7 anni e 4 mesi a Luciano Cupo; 6 anni e 8 mesi a Francesco Russo; 7 anni e 4 mesi al venezuelano Cono Morena; 2 anni e 8 mesi ad Alessandro Magalotti; 3 anni a Gerardo Pergamo; 4 anni a Pasquale Spinetti.