“Gli avvocati Michele Curtotti e Giulio Treggiari, difensori di fiducia dei signori Franco Landella e Daniela Di Donna, in merito alle notizie di stampa apparse oggi 22 febbraio 2024 in merito alla udienza celebrata in data di ieri, manifestano la loro sorpresa in ordine al paventato rischio di prescrizione”. Inizia così la nota di precisazione diramata dai legali dell’ex sindaco di Foggia e sua consorte.
“Si tratta di una interpretazione del tutto errata e maliziosa – commentano gli avvocati -. Infatti il rinvio è stato determinato da una più che oggettiva patologia dell’imputata Di Donna, così come lo era stato per la malattia del teste del pm Azzariti nella precedente udienza. È noto che ogni imputato ha il diritto di presenziare ad ogni udienza del dibattimento e che in caso di legittimo impedimento lo stesso dibattimento non può essere celebrato e va differito.
Peraltro – continuano – il rinvio per legittimo impedimento chiesto dall’imputato per espressa disposizione di legge ‘sospende’ il decorso della prescrizione, ragion per cui il paventato rischio è del tutto assente nel caso di specie.
È l’occasione per ribadire che chi si occupa di cronaca giudiziaria ben farebbe, invece di diffondere notizie od opinioni errate, documentarsi non solo su quanto accaduto, ma anche sulle regole processuali”.
Si precisa che il riferimento al “rischio di prescrizione” presente nel titolo è alla situazione più generale del processo, precedentemente già rinviato a causa dell’assenza di un teste. Circostanza, quest’ultima, che non comporta la sospensione del computo della prescrizione. Il procedimento penale, anche a causa dell’elevato numero di testi, si preannuncia lungo e articolato.