Non decolla il processo sulla presunta “tangentopoli” foggiana. Ieri un altro nulla di fatto per l’impossibilità di Daniela Di Donna, moglie dell’ex sindaco Franco Landella, a prendere parte all’udienza. Il legale della donna ha presentato un certificato medico. A dicembre scorso, invece, il procedimento slittò a causa dell’assenza per motivi personali del teste Luca Azzariti, l’imprenditore che avrebbe subito pressioni da Landella relativamente all’appalto della pubblica illuminazione. Di questo passo la prescrizione potrebbe realmente concretizzarsi.
Per la storia di Azzariti, l’ex primo cittadino è accusato di aver compiuto “atti idonei in modo non equivoco a costringere il manager, agente per conto della società Gi.One spa a consegnargli denaro, richiedendogli dapprima 500mila euro e poi 300mila euro”.
A dicembre l’avvocato Roberto Sisto, legale di Landella, aveva sollevato una questione relativa alle intercettazioni del caso Azzariti. Secondo il legale, le conversazioni tra imprenditore e imputato sarebbero avvenute prima della Legge Bonafede e l’iscrizione di Landella nel registro degli indagati per questa vicenda sarebbe antecedente all’entrata in vigore della norma. Quindi le intercettazioni, stando a Sisto, sarebbero inutilizzabili. Ricordiamo che nel 2019 l’ex ministro della Giustizia Bonafede ampliò la sfera d’utilizzo delle intercettazioni nei procedimenti per reati contro la pubblica amministrazione, anche mediante dispositivi elettronici portatili (come ad esempio i trojan).
Sull’istanza dell’avvocato si deciderà a metà marzo mentre Azzariti, che ieri era presente e pronto a testimoniare, sarà sentito ad aprile. I giudici, infatti, hanno calendarizzato udienze fino alla prossima estate nel tentativo di accelerare i tempi.
A processo figurano Franco Landella, la moglie Daniela Di Donna, l’imprenditore Paolo Tonti, gli ex consiglieri comunali Dario Iacovangelo, Antonio Capotosto e l’ex presidente del Consiglio comunale Leonardo Iaccarino. Tra gli altri, il dipendente comunale Giuseppe Melfi, l’imprenditore Francesco Landini, Giada Pirazzini, Donatella Iaccarino, Giuseppe Casparrini e Potito Casparrini. Hanno patteggiato Marianna Tucci (un anno e 3 mesi) e Davide Saurino (un anno). Stralciata la posizione di Michele De Carlo, per lui fascicolo autonomo e giudizio separato.