Il giudice monocratico del tribunale di Foggia Flavia Accardo, dopo 44 udienze durate in totale quasi sei anni, ha pronunciato la sentenza di primo grado nel processo a carico delle “maestre di Biccari”, accusate di maltrattamenti nei confronti di alcuni giovani scolari.
È stata condannata Lucia Saldarelli alla pena di sei mesi di reclusione, pena sospesa, e tre mesi di interdizione, per il reato di abuso dei mezzi di correzione e percosse, così riqualificata l’originaria accusa. Sono state invece assolte le maestre Marianna Bimbo e Ernesta Salandra.
“L’esito della lunga e complessa attività dibattimentale – ha commentato l’avvocato Michele Vaira -, ha confermato ciò che risultava lampante a chiunque conoscesse la maestra Ernesta Salandra: i fatti, semplicemente, non sussistono. Non vi è stato da parte sua alcun maltrattamento, alcun abuso. I suoi studenti hanno sofferto la sua assenza, non la sua presenza. L’indagine trae spunto da una specifica segnalazione nei confronti di una specifica insegnante e si propaga senza alcun senso ad altre classi e altre insegnanti. L’errore di fondo dell’intera impostazione accusatoria è stato quello di consentire a degli agenti di PG senza alcuna esperienza di valutare, con ottiche distopiche, i comportamenti di maestre con vastissima esperienza. Tre mesi di intercettazioni (550 ore) da cui sono stati tratti pochi istanti (tre minuti) e montati ad arte. Un’attività che è stata utile, più che a prevenire eventuali reati, a disegnare la fantomatica ‘scuola degli orrori’ di Biccari. L’aspetto più paradossale è che i genitori delle presunte vittime hanno sempre sostenuto l’innocenza della maestra, sostenendola anche moralmente dall’inizio alla fine di questo calvario. Il loro punto di vista, totalmente trascurato dall’autorità inquirente, è stato invece tenuto in debita considerazione dal giudice del dibattimento, alla quale va riconosciuta una straordinaria capacità di approfondimento. Questa sentenza – conclude – lenisce, almeno in parte, anni di sofferenze e mortificazioni di chi ha passato la vita per l’istruzione e l’educazione di tante generazioni di ragazzi biccaresi”.