Tre ventenni cerignolani, Domenico Tricarico, Domenico Longo e Pasquale Pepe sono stati condannati a 6 anni e due mesi a testa per le violenze su una 13enne in un box di Cerignola. La vicenda che sconvolse la città ofantina risale ad ottobre 2022 quando la vittima, accompagnata dai genitori, si recò dagli investigatori per denunciare il fatto. Per violenza sessuale di gruppo aggravata e cessione di stupefacenti, il giudice del Tribunale di Foggia ha dunque inflitto oltre sei anni agli imputati (rito abbreviato, sconto di un terzo della pena) e la condanna al pagamento di una provvisionale di 30mila euro. Ottenute le attenuanti generiche per l’incensuratezza dei tre ventenni.
“Speravo solo che finissero presto – la denuncia della 13enne riportata all’epoca da Repubblica -. Ho iniziato ad essere impassibile, cioè immobile, speravo solo che facessero presto, che finissero, io ero completamente inesistente facevo farmi ciò che loro volessero dopo aver capito che io non potevo fare niente perché io avevo paura che mi alzassero le mani”. In caso di reazione sarebbe stata ammanettata: “Uno diceva prendi le manette, perché io continuavo a muovermi”. Alla domanda degli inquirenti sul perché avesse così paura di essere picchiata, la ragazzina ha risposto: “Non stavo davanti ad intellettuali come Dante Alighieri e Manzoni, stavo davanti a uno spacciatore e due che mi stavano violentando, cosa potevo aspettarmi, una carezza?”.
Altro particolare choc, il reggiseno esposto nel box sotto la scritta “Mafia”. Dopo la violenza, che sarebbe stata parzialmente ripresa dal branco con uno smartphone, i tre avrebbero impedito alla vittima di recuperare l’indumento intimo poi recuperato dagli inquirenti nel garage degli orrori. Sistemato lì come un trofeo.