Quanti alberi sono rimasti a Lido del Sole? Se lo sono chiesti i membri del comitato “Insieme per Lido del Sole” dopo gli ultimi abbattimenti massivi di alberi nelle vie interessate dai lavori di riqualificazione della circolazione, attualmente in corso. Tali interventi hanno reso il paesaggio spettrale e hanno spinto alcuni cittadini a mappare il verde della località turistica per quantificare la portata degli abbattimenti, valutare lo stato di salute degli esemplari sopravvissuti e incentivare l’amministrazione comunale di Rodi a piantumare nuovi alberi per sostituire il verde eliminato e ripristinare il paesaggio della località turistica.
Numeri alla mano, ciò che è già visibile agli occhi, appare ancora più evidente: in tutto il villaggio, si contano appena 32 alberi ad alto fusto. Il resto dell’attuale quota verde è composto da 15 alberi di media altezza, lecci e platani, 26 oleandri e 10 ficus sul lungomare. Inoltre, la mappa mostra chiaramente come la maggior parte degli alberi sia concentrata in centro, nella rotonda degli Aranci, dove ci sono 21 dei 32 pini sopravvissuti, e in via dei Melograni, l’unica via mai interessata da lavori di rifacimento da parte del Comune, dove si contano 10 lecci e 16 dei 26 oleandri mappati.
In via delle Dalie, via degli Oleandri, via delle Meduse e via degli Ippocampi, le strade coinvolte nel progetto di riqualificazione, non c’è più l’ombra, è il caso di dirlo, di un albero. I filari di pini di via degli Oleandri, circa una ventina di alberi adulti, sono stati sacrificati per costruire un marciapiede e la stessa sorte è toccata agli oleandri e le tamerici che incorniciavano via degli Ippocampi, definiti “sterpaglia infestante” nel computo metrico dei lavori. Gli unici alberi sopravvissuti alla riqualificazione, si contano sulle dita delle mani: cinque platani e quattro pini, questi ultimi salvati da un commerciante che li ha sottratti alla motosega. Zero alberi anche in via dei Limoni, dove tre anni fa hanno rifatto il marciapiede, e zero alberi in via dei Ginepri. Appare spoglia anche via degli Aranci, dove però sono sopravvissuti due pini. Incomprensibilmente senza un albero, anche la piazzetta di via degli Ippocampi, spogliata delle sue tamerici piantate quarant’anni fa. Tagliate anche le tamerici sul lungomare, dove sono a dimora 10 ficus. Sui marciapiedi sono ancora visibili 61 ceppi di alberi tagliati. Se consideriamo l’intera superficie di Lido del Sole, il rapporto è di un albero ogni 6146 metri quadrati.
“Non abbiamo una stima di quanti alberi siano stati abbattuti, ma guardando una foto panoramica dall’alto di pochi anni fa, sembrano mancare all’appello almeno 150 alberi ad alto fusto”, commentano dal comitato civico.
La mappatura del verde è uno strumento conoscitivo irrinunciabile, secondo il Ministero dell’Ambiente, per tutelare il patrimonio arboreo: “l’importante ruolo che la vegetazione urbana riveste nel controllo delle emissioni, nella protezione del suolo, nel miglioramento della qualità dell’aria, del microclima e della vivibilità, rende strategica per qualsiasi amministrazione comunale la conoscenza dettagliata del proprio patrimonio vegetale, collocato nella rispettiva realtà”, si legge nelle linee guida per la gestione del verde urbano. “Non risulta la presenza di un Regolamento del verde presso il Comune di Rodi e il taglio di alberi in tutte le zone dove l’amministrazione comunale ha eseguito lavori edili, è indicativo di mancanza di riguardo o di cognizione dei benefici apportati dal verde, considerato un costo da eliminare piuttosto che un bene collettivo da tutelare”.
Il Comitato Insieme per lido del Sole ha tra i suoi obiettivi la tutela dell’ambiente e il benessere dei cittadini e porta avanti iniziative volte a raggiungere queste finalità. “Adesso che il paesaggio di Lido del Sole è stato letteralmente raso al suolo, chiediamo all’amministrazione comunale di riprogettare le aree verdi del luogo e pianificare la piantumazione degli alberi ad alto fusto per sostituire quelli abbattuti, tenendo conto della tipologia del suolo, della destinazione d’uso degli spazi e della necessità di ricreare zone d’ombra. Si dovrebbe pensare, ad esempio, che Lido del Sole è stata progettata come un villaggio con strade che si diramano a raggio dalle quali raggiungere a piedi sia il centro, sia il mare. La nostra iniziativa di mappatura degli alberi ha evidenziato non solo la strage del patrimonio arboreo da parte del Comune o di chi per suo conto, ma anche la necessità di tornare ad una corretta e sana manutenzione del verde: i pochi alberi sopravvissuti versano in condizioni disagevoli, con le radici cementate fino al colletto del tronco, le chiome secche, le potature affidate a non professionisti. Il Comune di Rodi dovrebbe dotarsi di censimento, piano e regolamento del verde, come indicato nel decreto del Ministero dell’Ambiente del 2020 che fissa i criteri minimi per il servizio della gestione del verde pubblico (CAM). Questi strumenti sono necessari anche per intercettare fondi regionali. Il rischio, in mancanza di una seria progettazione da parte di personale competente, è la perdita dei pochi alberi ad alto fusto sopravvissuti a fronte di sporadiche messe a dimora di alberelli qua e là” conclude Maurizio Marrese.