“Altro che lanzichenecchi… Da Foggia a Milano. Il problema non è stato tanto il viaggio in sé, ma l’arrivare al luogo della partenza, l’aeroporto di Foggia”. Inizia così la segnalazione di Sara, una nostra lettrice.
“In un’evolutissima Puglia, in cui si regolano i conti con incendi e sangue – prosegue -, non giunge totalmente inaspettato il fatto che i mezzi pubblici non raggiungano l’aeroporto negli orari in cui i voli sono programmati. L’unico escamotage a mio favore è un taxi. L’uomo che giunge ‘in mio soccorso’ ha appena terminato di fumare nell’abitacolo della vettura, mi fa accomodare sul sedile anteriore e mi dice che non è necessario mettere la cintura di sicurezza. Lo ascolto con riluttanza. Il tragitto per l’aeroporto dura non più di 5 minuti. Difatti l’uomo al volante, sicuro di quello che fa, è speditissimo e lanciato a non rispettare nemmeno un semaforo rosso. È imperturbabile di fronte a stop e segnaletiche. A mio giudizio personale, credo le utilizzi come suggerimenti piuttosto che come divieti. Giunti in aeroporto – conclude Sara – chiedo l’importo della mia ‘corsa’: 20 euro, in contanti, senza ricevuta, senza aver attivato il tassametro. Benvenuti a Foggia!”