Dalla Bat alla provincia di Foggia per un esame da fare con urgenza. Una esofagogastroduodenoscopia con biopsia impossibile da fare ad Andria, dove vive Loredana Sinisi, 23enne che ha scritto alla nostra redazione per denunciare la sua “odissea” sanitria. “Per l’esame nelle altre Asl avrei dovuto attendere ottobre e addirittura, nella mia Asl, non erano proprio previste. Per questo – racconta – ho dovuto prenotare all’ospedale di San Severo (dell’Asl di Foggia)”.
“Il 29 maggio – prosegue nella missiva – mi sono recata presso l’ospedale Teresa Masselli di San Severo (polo vecchio), alle ore 8 come previsto. Giunta sul posto il vigilante mi mette al corrente che l’ambulatorio era chiuso a causa della festa patronale e che tutte le visite sono state rinviate in data da destinarsi. Questo mi ha lasciata parecchio sconvolta, destabilizzata e senza parole in quanto non solo ero a digiuno dalla sera prima, ma sia io che il mio accompagnatore abbiamo perso un giorno di lavoro, tempo ed energie. Inoltre ho affrontato in totale 210 chilometri senza fare nulla e quindi ulteriore aggravio economico”.
“Tutto ciò – prosegue – solo perché chi si occupa delle liste dei paziente non mi ha avvisato, anzi non ha avvisato tante persone che, forse non quanto me, hanno subito un importante disagio. Ho contattato il Cup (centro unico prenotazioni) dell’ ASL di Foggia che ha effettuato la prenotazione per lamentare il mancato avviso, ma l’operatore mi ha messo al corrente che loro prenotano e disdicono le visite e che la responsabilità è di coloro che gestiscono le visite, nonché di medici e/o infermieri dell’ ambulatorio. Successivamente mi sono recata presso l’ospedale nuovo Teresa Mascia per parlare con il direttore sanitario in cerca di soluzioni alternative. Ma mi risponde: ‘Non posso fare niente, segno i numeri del reparto, domani chiama e fissa un’altra data’. Io rimango ulteriormente allibita per il disinteresse al mio disagio facendomi tornare a casa senza soluzioni, avvilita e sconfortata. Ho provato inoltre a contattare anche vigili e carabinieri per chiedere una qualche forma di aiuto, ma senza alcun esito positivo”.
“Credo sia necessario che l’ organizzazione – aggiunge -, attualmente pessima, migliori e divenga più efficiente, garantisca gli utenti sull’effettuazione dell’esame nella data prevista, anche come in questo caso la giornata di festa sia non calendarizzata, e che in casi estremi di sospensione del servizio vada immediatamente comunicato agli utenti. Non è possibile creare tanto disagio a chi spera di trovare un servizio sanitario efficiente, operatori sensibili ed empatici, dirigenti responsabili e attivi.
Ovviamente la mia critica non è al sistema sanitario pubblico, anzi la mia polemica è configurabile in sollecito a migliorarlo. È per questo che denuncio la mia brutta esperienza perché una sanità pubblica più efficiente, non ci fa ricorrere ad enti privati con aggravio dei costi per noi cittadini. La sanità pubblica è un diritto e tale deve essere, ma che non sia una sanità per cittadini di serie b.
Con questa istanza (scritta assieme al segretario regionale Aned, associazione di cui sono delegata) – conclude -mi auguro che dirigenti della ASL e Regione Puglia individuino soluzioni adeguate affinché storie come questa non accadano più”.