AttiVisti foggiani di Marco Matteo Papicchio e Salvatore Imperio richiamano alla responsabilità tutte le forze politiche e civiche sane della città di Foggia “per creare attraverso il confronto e il dialogo una visione comune”.
Di seguito il loro intervento: “La visione deve essere assolutamente quella del bene comune che guardi alla vita dei cittadini. Ricostruirla dalle sua fondamenta, sulle ceneri dei disastri della malapolitica degli ultimi 30 anni e dopo l’esperienza del commissariamento per mafia, rappresenta opportunità più unica che rara per ridare slancio alla città.
L’appello di noi attivisti nasce dal fatto che esiste una speranza vera di ricostruzione della città insita nelle varie realtà sane che sono nate negli ultimi anni e che oggi vediamo divise. L’appello nasce dall’esigenza di creare una nuova e vera opportunità per la rinascita della città, libera dalle dinamiche politiche e dagli interessi di pochi.
Marco Matteo Papicchio e Salvatore Imperio si rivolgono a tutte quelle realtà, civiche e associative, sorte in questi anni, che hanno lavorato alacremente per affrontare e cercare di risolvere i problemi quotidiani dei cittadini e della città in generale.
Negli ultimi anni, ancor prima del commissariamento, abbiamo visto un nuovo fermento civico, importante e necessario, che si è andato man mano consolidando e sarebbe un peccato mortale che ognuna di queste realtà vada per la propria strada, in ordine sparso, senza creare un giusto connubio di visioni.
Siamo ad un bivio. Siamo di fronte ad un momento di svolta per il nostro comune. Un momento dove i personalismi e le chiavi di lettura personalistiche devono lasciare il passo ad un Noi collettivo, un Noi che rifonda, un Noi che riparta da tutto ciò che ci lega e lasci fuori dal proprio perimetro quelle inutili e sterili divergenze, proprie delle diatribe politiche.
La nostra preoccupazione nasce dal fatto che vediamo una separazione figlia di un pregiudizio di fondo che lascia troppo spazio alle forze politiche della restaurazione che, sicuramente unite, esprimeranno un candidato sindaco, presumibilmente figlio dell’ultima esperienza politica fallimentare della Città.
Se non avverrà quella salvifica unione di intenti e di visioni di tutte queste realtà, non potremo che per l’ennesima volta condannare la città all’oblio, ad essere relegata a quelle posizioni in cui è precipitata per colpa delle ultime amministrazioni, le stesse che si ripresenteranno millantando di aver le ‘soluzioni’ per risollevare la città.
Il nostro auspicio è quello che le migliori menti della città possano iniziare un confronto perché solo così scopriranno che le loro visioni convergono in un’idea comune: Foggia.
La nostra città ha bisogno del coraggio di osare, di ricostruire un intero tessuto cittadino nelle sue peculiarità per creare un reale sviluppo sociale, culturale ed economico e quello che abbiamo visto nelle ultime amministrazioni politiche aveva il sapore di un teatrino che lasciava decadere la nostra città costringendo i suoi cittadini a lasciarla.
Non vogliamo rivivere il triste spettacolo che il ‘Palazzo’ ci ha offerto in questi anni, frutto di un consociativismo amorale piegato solo a propri interessi personali o di partito. Vogliamo che la parte sana della città si riappropri degli spazi di rappresentanza cittadina in tutte le sue forme, rompendo il muro dell’indifferenza o peggio della cosiddetta ‘delega in bianco’.
Facciamo nostre le parole del procuratore della Repubblica Vaccaro: ‘Questo è il momento in cui le coscienze devono sollevarsi e ribellarsi. Serve impegno. Per chi vuole una città florida e legale, sviluppo sociale e occupazione. Questo è il momento di rimboccarsi le maniche e scendere in campo’.
Non vogliamo in alcun modo vedere le solite accozzaglie o peggio quei vuoti simulacri elettorali, nati sotto elezioni e destinati a morire poco dopo, altrimenti il risultato che si otterrà sarà quello di aumentare l’esercito degli astensionisti e nello stesso tempo vedere aumentare il peso del voto controllato da lobby e criminalità.
Lanciamo questo appello perché, come detto, vediamo una grande speranza nelle realtà che animano la città e che può essere forte soltanto unendosi spazzando via qualsiasi probabilità di vedere un sindaco di Foggia che ha fatto parte delle scorse giunte Landella coprendo anche un assessorato importante per la città.
È innegabile osservare che in questi anni, la città ha subito un malgoverno generale dove la politica non è stata in grado di gestire i processi e le complessità proprie di una amministrazione: dove la politica è debole, la tecnostruttura è forte.
La politica deve ritornare protagonista, deve recuperare il suo ruolo, a partire dalle sue migliori espressioni messe in campo, che possano ridare lustro ed autorevolezza propri dell’agire di una pubblica amministrazione che si rispetti. Trovare una sintesi tra tutte le realtà non è solo un dovere politico, ma un obbligo verso tutti i foggiani”.