Morte del boss Prencipe, potrebbe spuntare una nuova pista. Ipotesi faida tra vecchi amici

Tanti quesiti sull’agguato in viale Kennedy. Intanto, si sono svolte in forma riservata le esequie del capoclan dopo il divieto di funerali pubblici disposto dal questore

Cosa si cela dietro l’omicidio di Salvatore Prencipe? È la domanda ricorrente nel mondo degli investigatori dopo il brutale omicidio del boss foggiano, ucciso il 20 maggio scorso in viale Kennedy nel più classico dei metodi mafiosi, fucilato al torace e poi in faccia per cancellarli i connotati.

Sulla morte del capomafia potrebbe farsi largo una nuova ipotesi investigativa: se fosse stato tradito da persone a lui storicamente vicine? Se non avesse tutelato e sovvenzionato gli amici in cella dopo la sua scarcerazione nel 2015 ed ora qualcuno gli avesse presentato il conto? E se fosse stato eliminato per proibirgli di rientrare prepotentemente nella scena criminale cittadina? Tutti quesiti ai quali gli inquirenti cercheranno di dare una risposta. Le indagini sono nelle mani della Dda di Bari.

Dubbi anche sulle modalità feroci utilizzate per ammazzare il capoclan, tipiche della criminalità garganica nota per “prestare” killer ai foggiani per determinati agguati. Se fosse stata solo una mossa per sviare le indagini?

Il boss era, almeno all’apparenza, sparito dai radar, fuori da alcun coinvolgimento nelle recenti, ed importanti, operazioni antimafia che si sono susseguite negli ultimi anni: su tutte “Decima Azione”, “Decimabis”, “Rodolfo” e “Chorus”. Eppure non è da escludere che Prencipe abbia continuano a muoversi sotto traccia, soprattutto nel mondo del traffico di stupefacenti, un ambiente che ha governato per anni, almeno fino al blitz “Poseidon” del 2004 quando venne arrestato proprio per droga.

Intanto, si sono svolte in forma riservata le esequie del boss dopo il divieto di funerali pubblici disposto dal questore. Prencipe, alias “Piede veloce” è stato sepolto all’alba dopo una breve cerimonia. 

Vennero vietati i funerali pubblici già in altre due recenti occasioni, la prima per la morte di Federico Trisciuoglio, deceduto a ottobre 2022 dopo una lunga malattia e per quella di Agostino Corvino, ammazzato il 3 novembre successivo in viale Giotto, mentre festeggiava il suo 50esimo compleanno. Trisciuoglio fu storico alleato, oltre che parente, di Prencipe e anche Corvino, nipote di Raffaele Tolonese, pareva vicino alla stessa batteria che gli investigatori non hanno mai smesso di chiamare “Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese”. Ma oggi qualche equilibrio criminale potrebbe essersi rotto.

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