“Grazie, avete avverato il mio sogno”. Sono state le prime parole di Francesco Pio Tarantino, il diciannovenne volontario di Carapelle, in Provincia di Foggia, quando ha varcato stamane la soglia di Casa Sollievo della Sofferenza travestito da Spiderman, per far visita ai due reparti di Pediatria.
Accolto dagli operatori sanitari, Francesco Pio ha incontrato e salutato decine di bambini incuriositi ed emozionati all’idea di trovarsi al cospetto dell’Uomo Ragno. Ha giocato con loro imitando le pose dell’Uomo Ragno e il lancio della ragnatela. Ai genitori e ai piccoli ricoverati ha distribuito cartoline autografate, prestandosi volentieri ad ogni tipo di richiesta, fotografica o di videomessaggi.
“Qualche mese fa ho capito che potevo dedicare un po’ del mio tempo ai reparti pediatrici nelle vesti del mio supereroe preferito per incoraggiare bambini e famiglie ad affrontare la malattia con determinazione e fede – ha spiegato Francesco Pio – . Come quella che ha avuto mia madre quando, dopo la mia nascita, ha affidato la mia vita e la mia salute a San Pio, attraverso la preghiera”.
“Sottoposto ad 8 interventi chirurgici nei primi 8 mesi di vita, Francesco Pio – che venne chiamato così dai suoi genitori come atto di devozione nei confronti del Santo – è affetto dalla nascita da una rara malattia all’intestino che lo ha costretto a lunghi periodi di ospedalizzazione. “In questi lunghi ricoveri sognavo sempre di incontrare Spiderman in Ospedale. Adesso sono io che vado negli Ospedali d’Italia a portare un po’ di spensieratezza e di immaginazione”.
Nell’ultimo periodo Francesco Pio è già stato negli Ospedali di Cerignola, Barletta e Andria. Il 10 maggio scorso, al termine dell’udienza generale in Piazza San Pietro, lo Spiderman di Carapelle è stato ricevuto da Papa Francesco, che lo ha spronato a continuare a portare gioia e sorrisi a tanti bambini.
“Quello che mi ha detto – ha sottolineato – sarà per me un grande incoraggiamento per proseguire nella mia attività di volontariato. Prossime tappe? Gli Ospedali di Genova, Alessandria e Bari. Non mi fermo certo qui. Con l’aiuto di mia mamma Patrizia e di mio papà Matteo, che mi sono sempre vicini e mi portano ovunque, faremo il possibile per visitare tutti gli ospedali che ci accoglieranno”.