Un’intera giornata di fede e preghiera trascorsa a Vieste in occasione del novenario in onore della Madonna di Merino, protettrice della città. Nel comune Garganico è giunta la reliquia del beato Carlo Acutis che proprio in questi giorni avrebbe celebrato 32 anni di vita terrena e morto di leucemia ad appena 15 anni nel 2006.
Il momento più emozionante in cattedrale quando il parroco don Michele Ascoli, subito dopo la santa messa ha dato inizio alla celebrazione. “Il beato è conosciutissimo in tutto il mondo, un ragazzo che ha vissuto la fede fino in fondo e che ha incentrato la sua breve vita proprio sull’eucarestia per crescere nel suo rapporto con Gesù. E’ una reliquia che viene concessa ai sacerdoti che ne fanno richiesta con il nulla osta del vescovo diocesano. Personalmente nutro tanta devozione verso questo giovane. La reliquia non è altro che un ciuffo di capelli, ed è una reliquia di primo grado, mentre il corpo del ragazzo si trova ad Assisi”.
Per don Michele il beato Carlo Acutis è ormai prossimo alla santificazione. “Ne sono convinto perchè innumerevoli sono i miracoli che a lui si attribuiscono, e del resto anche il processo di canonizzazione è stato breve per le virtù e per il miracolo riconosciuto, attraverso il quale è stato proclamato beato. A ricevere il miracolo è stato un ragazzo (colpito da un cancro al pancreas) che ha chiesto la sua intercessione baciando la reliquia di Carlo Acutis. Il ragazzo è guarito e sta bene”.
In collegamento video da Roma è intervenuta la mamma di Carlo Acutis, Antonia Salzano.“Quanto più riceviamo l’Eucaristia”, diceva, più diventeremo come Gesù. Carlo cercava di partecipare tutti i giorni alla messa e di trascorrere del tempo in adorazione, credendo che quando ci troviamo davanti a Gesù nell’Eucaristia, diventiamo santi. Aveva instaurato una relazione con Dio, come un rapporto personale”.