“Caduti dalle nuvole”: è stata questa la prima reazione, secondo quanto riferito all’Agi dall’avvocato Mauro Valente che assiste dei parenti di una delle persone che, secondo l’ipotesi della Procura di Foggia, sarebbe stata uccisa da un infermiere attraverso la somministrazione di un farmaco nell’hospice di Torremaggiore. “Nessuna denuncia da parte loro, hanno saputo del fatto dall’atto della Procura per il conferimento degli incarichi in vista della riesumazione. E nemmeno nessun sospetto – afferma -. Quando il loro congiunto è mancato dopo una lunga malattia non hanno notato nessuna anomalia. Era un malato terminale e sarebbe potuto succedere da un momento all’altro anzi da un certo punto di vista l’hanno vissuto quasi come una ‘liberazione’ per tutta la sofferenza che aveva provato”. (Agi)