Prezzo del grano in caduta libera a Foggia: “Segnale negativo”. Gli agricoltori molto preoccupati

Schiavone di Confagricoltura: “Il rischio è che i costi non vengano coperti, mettendo in difficoltà quella che è una delle più importanti produzioni agricole del territorio”

Rispetto ai valori massimi del grano duro raggiunti a giugno 2022, il prezzo del prodotto di punta della cerealicoltura pugliese è sceso di quasi 200 euro a tonnellata: a giugno dell’anno scorso, infatti, arrivò quasi a raggiungere i 600 euro; oggi, solo il biologico supera i 400 euro a tonnellata, mentre le altre tipologie sono scese addirittura sotto la ‘soglia dei 400 dopo aver infranto al ribasso quella dei 500 euro a tonnellata. Anche confrontando i valori di marzo 2022 a quelli espressi nello stesso periodo di quest’anno, il calo è da shock: il 30 marzo del 2022, infatti, alla borsa merci di Foggia, il duro biologico veniva quotato a 555 euro alla tonnellata, il fino a 550, il buono mercantile a 540 e il mercantile a 535. Ieri, alla Borsa merci di Foggia, tutti i valori si attestano al di sotto dei 400 euro a tonnellata tranne, come detto, quello del biologico.

“Ci preoccupa  – afferma il presidente di Confagricoltura Foggia, Filippo Schiavone – la diminuzione del prezzo del grano duro fatto registrare  nell’ultima seduta della Borsa Merci della Cciaa di Foggia. Siamo consapevoli che sulla determinazione del prezzo intervengono diversi elementi, non tutti imputabili a fattori locali, ma è necessario che il calo si fermi e si ritorni almeno alle quotazioni registrate nella scorsa campagna cerealicola. Un prezzo idoneo a remunerare in modo appena sufficiente le imprese agricole. In caso contrario il rischio è che i costi non vengano coperti, mettendo in difficoltà quella che è una delle più importanti produzioni agricole del territorio. Dobbiamo tutti comprendere che su questo terreno si gioca una delle partite più rilevanti per il futuro di un asset strategico per lo sviluppo economico di Capitanata. Un futuro che non riguarda solo ed esclusivamente le aziende agricole, ma tutta una filiera che rappresenta una vera e propria eccellenza a livello europeo”.



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