La brutalità dei clan cerignolani, uomo quasi ucciso per un sorpasso. “Rottura della milza. Ha rischiato la morte”

Nelle carte di “Cocktail” narcotraffico, corruzione, furti ma anche tentati omicidi. Una persona picchiata selvaggiamente dopo un banale litigio relativo alla circolazione stradale. “Strategie violente e pesanti ritorsioni”

Narcotraffico, corruzione, violenza, assalti ai caveau e tentati omicidi. C’è di tutto in “Cocktail”, maxi operazione contro la malavita cerignolana. Nell’ordinanza cautelare gli inquirenti ricostruiscono episodi efferati di varia natura. “È stata dimostrata in capo ai sodalizi – si legge – la disponibilità di armi da sparo, sia comuni, sia da guerra, dotate di straordinaria capacità offensiva, oltre che di armi clandestine. La pericolosità dei sodalizi, inoltre, si trae dalla circostanza che sono state documentate diverse conversazioni nelle quali gli indagati hanno fatto riferimento alla necessità di adottare strategie violente o pesanti ritorsioni per il recupero dei crediti derivanti dal narcotraffico. In tale contesto sono state registrate anche gravi minacce di morte. Le attività di spaccio, come attestano gli esiti dell’indagine e le modalità collaudate accertate, ha radici ben più risalenti e risulta svolta senza soluzione di continuità almeno dal periodo a partire dal quale ha avuto origine l’indagine. Né vi sono elementi per ritenere che l’attività dei sodalizi sia cessata, tanto più ove si consideri la straordinaria capacità di reperimento di quantitativi consistenti di sostanze stupefacenti di diverso tipo attraverso radicati contatti con i principali circuiti criminali anche stranieri, oltre che la non comune capacità di reimmissione del narcotico nel mercato illecito del territorio di riferimento. “Re” della cocaina sarebbe Arcangelo Brandonisio “lo sfregiato”, boss del clan Piarulli di Cerignola, fornitore di droga e nome noto all’antimafia per il suo coinvolgimento in “Cartagine”, blitz degli anni ’90 che certificò l’esistenza della mafia nella città ofantina.

Dalle carte di “Cocktail” spuntano episodi di una brutalità disarmante e accuse di tentato omicidio. Un uomo sarebbe stato picchiato selvaggiamente soltanto per un sorpasso. “È emerso che, a seguito di un litigio per questioni relative alla circolazione stradale – si legge nell’ordinanza -, Walter Dimmito alias ‘Ciretto’ (uno dei 23 arrestati, ndr), dopo aver fotografato la targa dell’auto” di un uomo, “ha chiesto informazioni allo scopo di identificare l’autore del sorpasso nei suoi confronti; quindi, ricevute le informazioni necessarie, Dimmito ha contattato la vittima più volte nel giorno dell’aggressione, intrattenendo con la stessa una conversazione di 46 secondi” e ha poi raggiunto questa persona in compagnia di due scagnozzi, nei pressi della sua abitazione. “Dopo averlo visto scendere dall’auto, appena parcheggiata, uno dei tre lo ha fermato con un pretesto, mentre Dimmito – ricostruiscono gli inquirenti – lo ha colpito con un violento pugno dietro al capo, nella parte laterale destra e, cioè, in una zona vitale, facendolo cadere a terra: già tale condotta era concretamente idonea a cagionare la morte della vittima. Poi, mentre la vittima era a terra, Dimmito e gli altri due hanno sferrato al suo indirizzo violenti calci sul viso, rompendogli il naso, e sul fianco, attingendo la vittima, nuovamente, in zone vitali. Per effetto di tale condotta la vittima ha riportato la rottura della milza, con copiosa emorragia e conseguente rischio di morte”. “Ha visto la morte in mezzo agli occhi”, le parole di Dimmito intercettato successivamente.

Gravi le accuse a carico di un carabiniere, il 48enne cerignolano Biagio Bellapianta, in servizio a Melfi, per un presunto episodio di corruzione. Nell’ordinanza si parla di “allarmante gravità del fatto oggetto di incolpazione provvisoria”. Sarebbe infatti emersa “la contiguità” del militare “con soggetti inseriti in contesti criminali” e “il grado di familiarità dimostrato dal tenore delle conversazioni con Fabio Tressante (un altro degli arrestati, ndr)”. Gli inquirenti evidenziano, inoltre, “la preoccupante indifferenza” del carabiniere “rispetto ai doveri connessi alla funzione pubblica. La totale inaffidabilità dimostrata quale appartenente alle forze dell’ordine denota una spiccata capacità a delinquere e dimostra la disinvolta attitudine dell’indagato a piegare l’esercizio della funzione pubblica e i connessi poteri funzionali al raggiungimento di interessi economici opportunistici, oltre che il tradimento dei doveri connessi alla funzione pubblica”. Per questi motivi il carabiniere – che avrebbe intascato almeno 1500 euro in cambio di soffiate sulle indagini relative a furti di auto – è stato sospeso dal servizio.

Tutti i nomi di “Cocktail”

Carcere per Leonardo Amoruso, 60enne di Lesina, Arcangelo Brandonisio, 62enne di Cerignola, Antonio Calvio, 48enne di Cerignola, Cosimo Candita, 57enne di San Pietro Vernotico (Brindisi), Giuseppe Claudio De Feudis, 38enne di Cerignola, Roberto Dello Russo, 43enne di Terlizzi, Massimiliano De Marco, 52enne di San Pietro Vernotico, Walter Dimmito, 52enne di Cerignola, Fabio Ferrara, 32enne di Stornarella, Vincenzo Fratepietro, 54enne di Cerignola, Gazmir Gorovelli, 48enne di Cerignola, Daniele Leuzzi, 49enne di San Pietro Vernotico, Francesco Russo, 48enne di Cerignola, Matteo Russo, 34enne di Cerignola, Leonardo Sciusco, 53enne di Cerignola, Pasquale Sciusco, 55enne di Cerignola, Gianfranco Specchio, 49enne di Cerignola, Vincenzo Tarricone, 42enne di Cerignola, Antonio Todisco, 67enne di Cerignola, Fabio Natale Tressante, 45enne di Cerignola, Stefano Valentino, 53enne di Cerignola e Savino Zagaria, 55enne di Cerignola. Domiciliari per Francesco De Filippis, 49enne di Cerignola e sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di carabiniere per il 48enne Biagio Bellapianta di Cerignola.

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