La Regione Puglia avrà a disposizione circa 5,57 miliardi di euro dalla nuova programmazione europea 2021-2027. E’ quanto emerso durante l’incontro “L’Europa ti cambia la vita”, organizzato dalla Regione Puglia per presentare la nuova programmazione dei fondi europei regionali. Dei 5,5 miliardi, 4,4 derivano dal Fesr e 1,1 dal fondo Fse. Per la competitività e innovazione sono destinati circa 1,7 miliardi; 1,2 miliardi destinati all’economia verde; 88 milioni alla mobilità urbana sostenibile; 205 milioni ai Trasporti; 222 milioni all’occupazione; 458 milioni circa per istruzione e formazione; 136 milioni per l’occupazione giovanile; oltre un miliardo a Welfare e salute; 205 milioni per lo sviluppo territoriale. “In coerenza con gli indirizzi della Commissione europea – si legge nel Piano – volti a creare un’Europa resiliente, sostenibile e giusta, il Pr Puglia 2021-2027 mira a favorire lo sviluppo sostenibile del territorio in termini economici, sociali ed ambientali attraverso l’ampliamento e il rafforzamento della base produttiva; l’innovazione tecnologica, ambientale e sociale; una maggiore attrattività ed apertura internazionale; la riduzione dell’impatto antropico sull’ambiente; l’incremento delle conoscenze dei cittadini e dei lavoratori ed un generalizzato miglioramento dei servizi pubblici. Nessuno deve essere lasciato indietro, i giovani, le donne, i minori, le persone a rischio di esclusione sociale, i migranti”.
IL COMMENTO DI EMILIANO
2L’Unione europea e la Regione Puglia stanno facendo il loro dovere nei confronti delle giovani generazioni, nei confronti del grande problema della parità tra uomini e donne, nel superamento della differenza di sviluppo tra nord e sud di Europa e dell’Italia soprattutto. Tutto funziona adeguatamente, queste giornate di verifica delle eccellenze che la Regione Puglia ha messo in campo nell’utilizzo dei fondi europei ci confortano, ci incoraggiano”. Lo ha detto il governatore Michele Emiliano a Bari a margine dell’incontro su “L’Europa ti cambia la vita» organizzato dalla Regione Puglia per presentare la nuova programmazione europea 2021 – 2027, dei nuovi fondi europei regionali.
“Occorre che lo Stato e il governo si rendano conto che le politiche europee sono fondate strutturalmente sulle regioni e che» è sbagliato “l’accentramento che si sta realizzando o si sta tentando di realizzare da parte del governo: tutto in capo alla presidenza del Consiglio dei ministri, tutto in capo al ministro Fitto, di tutte le linee di finanziamento, dal Pnrr all’Fsc, ai fondi europei”. Lo ha detto il governatore Michele Emiliano a Bari a margine dell’incontro su «L’Europa ti cambia la vita” organizzato dalla Regione Puglia per presentare la nuova programmazione europea 2021 – 2027, dei nuovi fondi europei regionali. “Mi dicono – ha aggiunto – addirittura che il ministro Fitto ha tentato di ottenere la disponibilità dei fondi europei perché, in un delirio di onnipotenza, sta cercando di accorpare ogni linea di finanziamento. Siamo evidentemente preoccupati. Siamo preoccupati perché il buon lavoro che la Puglia e l’Ue hanno fatto, ottenendo risultati straordinari, rischia di saltare in aria nel delirio di qualcuno che non si rende conto che questa complessità non può essere risolta con l’accentramento”.
“La Regione Puglia, tutta la Puglia farà la sua parte riconoscendosi nelle parole enunciate dalla Commissaria europea per la Coesione e le riforme, Elisa Ferreira, e dal Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit, circa il fatto che la riduzione delle disparità territoriali è fondamentale per una crescita equilibrata che vada a beneficio di tutti e la necessità di conseguire gli obiettivi del pilastro europeo dei diritti sociali per il 2030 in materia di occupazione, apprendimento degli adulti e riduzione della povertà”.
I LAVORI DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA
Lo ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Bilancio e alla Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese, aprendo i lavori del Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo FESR – FSE+ 2021-2027 della Regione Puglia, un programma con una dotazione finanziaria complessiva che arriva a 5 miliardi 577 milioni 271 mila 656 euro, di cui 4 miliardi 426 milioni 728 mila e 737 euro per il Fondo europeo di sviluppo regionale e 1 miliardo 150 milioni 542 mila e 919 euro per il Fondo sociale europeo Plus, come si denomina, nel ciclo 2021-2027 che parte oggi, il principale strumento finanziario con cui l’UE sostiene l’occupazione e promuove la coesione economica e sociale negli Stati membri.
Nel salutare ciascuno dei 57 componenti del Comitato di Sorveglianza, a partire dai rappresentanti della Direzione Generale Politica regionale e della DG Occupazione della Commissione europea, Piemontese ha voluto sottolineare con particolare energia “quanto sia corale l’impegno che stiamo assumendo e quanto sia necessario non stancarsi mai di confrontarsi alla pari, affrontando anche il confronto critico, con il partenariato economico e sociale che rappresenta il corpo vivo della società pugliese”.
Il vicepresidente ha voluto ricordare che la nuova programmazione dei fondi europei comincia il 9 marzo e “proprio un 9 marzo di tre anni fa, il governo italiano disponeva il primo lockdown nel tentativo di arginare i contagi del COVID-19 che andavano diffondendosi”.
“La programmazione dei fondi europei di sviluppo e investimento 2021-2027 deve procedere insieme alla realizzazione del PNRR con cui è l’Italia intera a cercare di cogliere la storica occasione di modernizzarsi e entrare nella nuova epoca che si è aperta a livello mondiale dopo lo choc della pandemia”, ha precisato Piemontese, aggiungendo che “dobbiamo immaginare i fondi europei e i fondi PNRR come la doppia elica a spirale del DNA che deve rigenerarci”.
“Abbiamo la doppia responsabilità di non sciupare la congiunzione storica tra strategia europea, strategia nazionale e strategie regionali”, ha osservato il vicepresidente della Regione Puglia sottolineando l’auspicio “che sappiamo fare vivere e materializzare uno dei pilastri della politica di coesione e, cioè, il fatto che siano politiche regionali e politiche ‘place-based’: non distribuiscono solo soldi, incitano un intero contesto a mobilitarsi mettendo a frutto le specifiche caratteristiche sociali, culturali e istituzionali, coinvolgendo le comunità locali, mettendo a frutto le conoscenze che si affinano nelle università, nelle scuole, nei centri di ricerca, nelle attività creative, nelle imprese che investono in ricerca e sviluppo, chiamando alla collaborazione tutti gli attori di un territorio e promuovendo la cooperazione tra istituzioni”.
“È crescita vera e duratura, se è crescita complessiva – ha concluso Piemontese – e perciò apriamo oggi un cantiere di cooperazione che, per essere efficace, non può rischiare di fare saliti indietro pensando a centralizzare quello che è nato per essere elaborato, realizzato e valutato laddove l’Unione Europea ha deciso di investire per superare debolezze e creare sviluppo”.
“Quello di oggi è un momento importante per la Puglia – dichiara la consigliera delegata alle Politiche Culturali Grazia Di Bari – molto atteso dagli operatori e dai cittadini. Ripartiamo con la nuova programmazione e questo significa nuovi bandi, nuove risorse, nuove opportunità, per ripartire dopo di pandemia che ha visto purtroppo mortificate la nostra economia e le nostre attività. L’auspicio è che questa possibilità che oggi ci viene data possa essere colta appieno dalle amministrazioni che si dovranno impegnare ulteriormente non soltanto nella spesa dei fondi PNR ma anche dei fondi della nuova programmazione europea”.
“La Regione Puglia si conferma una delle regioni che è riuscita, nel tempo, a strutturare un dialogo forte tra il sistema di impresa, il mondo delle rappresentanze sindacali, il terzo settore e le istituzioni locali. – ha detto l’assessore alle Politiche per il Lavoro della Regione Puglia, Sebastiano Leo – Un modello di condivisione che ci ha consentito, nel corso delle diverse programmazioni comunitarie, non solo di avere un’ottima capacità di spesa ma soprattutto di farlo nel modo giusto.
Oggi, più che in altre fasi storiche, è necessario potenziare la capacità di gestire in modo concreto i fondi, ponendosi obiettivi importanti e misurabili non solo sulla capacità di spesa ma sui risultati raggiunti. Alla base di questi obiettivi ci deve necessariamente essere l’uomo, con i suoi bisogni e le sue necessità. Questa è la priorità assoluta. Dobbiamo cogliere l’opportunità della nuova programmazione e sulla base di quelli che sono stati i risultati della vecchia, captare le necessità, le rimodulazioni che rispondano a una società che negli ultimi anni ha vissuto importanti cambiamenti economici e sociali. Dobbiamo lavorare per accrescere i tassi di occupazione, per assicurare un lavoro di qualità che sia in grado di rispondere a un mercato sempre più esigente e al tempo stesso di tutelare i lavoratori anche fornendo loro nuove competenze. È necessario combattere le discriminazioni di qualsiasi tipo, migliorare l’inclusione lavorativa dei disabili, delle donne, facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Questo percorso, già avviato, sono certo troverà in questa nuova fase la sua realizzazione”.
Per Rocco De Franchi, responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia: “la comunicazione del nuovo PR sarà multicanale e orientata alle persone. Oltre ai media tradizionali punteremo molto sul digitale e sugli eventi in presenza. Sarà una lunghissima e continua iniziativa partecipata di tutta la comunità pugliese, non solo degli addetti ai lavori. Mostreremo a tutti come l’Europa, attraverso la Regione Puglia, può cambiarci in meglio la vita”.