È cominciata ieri in Cgil con Auser e Legambiente la fase di apertura e consultazioni con la cittadinanza di Amiu Puglia, con il presidente Pate (in foto) e il direttore Antonello Antonicelli.
Gli iscritti al sindacato non sono stati teneri con l’incuria della società che gestisce e organizza i rifiuti.
“Da 40 anni Foggia non riesce a mettere una raccolta differenziata dignitosa – ha detto in esordio Tonino Soldo -; serve una ripartenza per la città affinché sia anche europea, che sia ai livelli delle altre città del Nord. Nei nostri comuni del Subappennino le percentuali sono alte perché si fa una raccolta porta a porta. Noi siamo perché in tutta la città si faccia la raccolta differenziata. Siamo in continua emergenza rifiuti. C’è il tema degli ingombranti abbandonati vicino ai cassonetti che restano in strada per settimane. E ognuno poi si sfizia a mettere le foto su facebook, ma ci sono anche cittadini lodevoli che si impegnano per pulire. Ho conosciuto almeno 3 gruppi che vanno a pulire alcune aree. Non deve più accadere, non si può delegare il cittadino a fare da sé”.
Come per il Lazio il tema della gestione dei rifiuti rischia di diventare dirimente nella campagna elettorale del post scioglimento, come dimostrano già dei primi attivismi portato avanti a suon di esposti in Procura.
E l’Amiu Puglia, nata con l’emilianista Gianfranco Grandaliano lo sa bene, sebbene sia lontanissima dalle 5 R dell’economia circolare, riduzione, riuso, riciclo, raccolta e recupero e dall’allungamento della shelf Life degli oggetti.
Ieri insieme ai tesserati Cgil c’era anche il riconfermato segretario cittadino dem Davide Emanuele.
Schietto il presidente Pate: “Amiu ha la necessità di fare un percorso insieme. Differenziare è una necessità, il nostro pianeta non può permettersi di stoccare rifiuti. Mi piace immaginare che il percorso ci possa consentire di collaborare. È necessario un controllo sociale e un maggiore senso civico in una città che non ha avuto il meglio in termini di servizio. Noi siamo un’azienda pubblica ma siamo una azienda che è dei cittadini. Il confronto con la cittadinanza è necessario per la funzione che svolgiamo”
Il fatidico obiettivo del 65 per cento è ancora una chimera a Foggia. Ma ha ammesso: “Noi abbiamo due grandi direttrici: utenze domestiche e utenze non domestiche. Siamo partiti con la raccolta organica nei mercati giornalieri. Abbiamo distribuito 100 carrellati agli operatori del settore ortofrutticolo e altri contenitori per le altre frazioni. Sulle utenze non domestiche commerciali stiamo vedendo che c’è una grande forma di collaborazione e c’è stato un entusiasmo nel cogliere la nostra volontà di cambiamento. Alla fine dell’anno siamo partiti con una attività pilota per spingere sulla frazione organica. Molti non hanno colto il contenitore, noi siamo volutamente partiti il prima possibile per una svolta. Abbiamo fatto una attività non solo di cassettaggio nei condomini ma anche una attività di comunicazione. Ma è evidente che la comunicazione e l’informazione devono essere rafforzative e rafforzate. Dobbiamo fare un percorso di rafforzamento, la raccolta dell’umido non sta dando i risultati sperati. Alla base c’è il conferimento”.
E ancora: “Dobbiamo tenere conto il processo dei prossimi mesi sugli investimenti che riguardano due direttrici: i cassonetti intelligenti e le attrezzature innovative. E le strumentazioni per potenziare le attività non domestiche e la realizzazione dei CCR, i centri di raccolta multimateriale. Il tema degli ingombranti è importante e riguarda soprattutto le città del Sud. Vengono lasciati dai cittadini, l’azienda deve ritirarli, abbiamo un servizio di prenotazione. Vorrei che si utilizzasse questo servizio perché ci consente di organizzare i nostri giri. La battaglia epocale va fatta sul tema degli abbandoni. È necessario che nasca una collaborazione tra la città e Amiu, dobbiamo aiutarci attraverso un conferimento corretto per mantenere il decoro”.
Dopo qualche nervosismo in sala, Pate ha concluso ricordando che sarà presto attivato il centro di via Sprecacenere: “Non temiamo di essere qui a metterci la faccia per sentire le lamentele e le segnalazioni e tutto quello che va. Non è una logica di contrapposizione che ci può aiutare. Mi spiace che ci sia rabbia e risentimento, ma non è quella la strada. Dateci il tempo di migliorare, dateci fiducia perché il nostro impegno è serio in un clima più consapevole per una città che sta crescendo mentalmente. Va ripristinato un meccanismo di legalità. Sicurezza e controllo non può spettare ad Amiu, le telecamere non è nostro compito installarle. L’abbandono è un fenomeno che mortifica Foggia”.