Arrivano i licenziamenti al “Don Uva” di Foggia. Il personale raggiunto dalle misure cautelari non sarà più in servizio nella palazzina dell’ex Ortofrenico ed è stato già sostituito con 20 nuove assunzioni. Intanto, emergono le risultanze delle ispezioni fatte in via Lucera dalla Asl (direttore sanitario, direttore del dipartimento di Salute mentale e del dipartimento di Prevenzione). “Nessuna osservazione” è emersa dal sopralluogo tecnico del 25 gennaio scorso nella struttura gestita da Universo Salute. Gli accertamenti sono stati svolti su tre direttrici: possesso dei requisiti per l’accreditamento (tra questi il regolare rapporto tra numero di dipendenti e personale); appropriatezza nelle procedure di presa in carico dei pazienti ricoverati e valutazione clinica e stato di salute dei pazienti.
“Si è proceduto alla verifica del plesso identificato come Padiglione ‘B’, destinato a pazienti affetti da pluriminorazioni psico-sensoriali, composto da 4 piani sopra terra per un totale di 132 degenti, di cui 60 presenti al terzo piano e 56 al quarto piano. Dalla verifica è emersa la necessità di ripristinare alcune docce nei bagni dotati di tutte le caratteristiche strutturali e igienico sanitarie presenti nelle stanze di degenza della struttura che ha positivamente nel complesso evidenziato situazioni di pulizia e sanificazione oltre che dell’organizzazione assistenziale dei pazienti, che si presentavano ben curati nell’aspetto e nell’igiene personale e non presentano criticità di salute e cliniche”.
Ieri c’è stato il secondo accesso del dipartimento di Prevenzione, sempre presso lo stesso Padiglioni, per verificare gli “adempimenti” necessari prescritti nel verbale della precedente verifica. “Si è proceduto alle attività di verifica relativa all’istallazione di doccette nei bagni – scrivono -. che in alcuni casi risultavano divelte. Attualmente, tutti i bagni oggetto della verifica individuati a caso sui vari piani del padiglione sono dotati del requisito richiesto dalla normativa”. La Regione Puglia starebbe verificando nuovamente il possesso di tutti i requisiti per l’accreditamento, dopo la riconversione dell’area del Don Uva in Rsa, con conseguente “emersione” dei pazienti nel sistema sanitario regionale per il monitoraggio delle attività svolte all’interno della clinica.
Sull’indagine della magistratura è intervenuto l’imprenditore Paolo Telesforo, proprietario dell’omonimo gruppo che controlla le tre sedi (Foggia, Bisceglie e Potenza) degli ospedali acquisiti dopo il crack della precedente gestione, con oltre 600 milioni di euro di debiti. “Mi congratulo con gli inquirenti per il prezioso lavoro che ha messo in luce situazioni critiche all’interno dell’ex Ortofrenico, abbiamo collaborato sin dall’inizio delle indagini agevolando l’installazione delle telecamere, per le quali abbiamo subito anche denunce per violazione della privacy da parte di alcuni dipendenti. Dal canto nostro, abbiamo garantito tutti gli standard sanitari e organizzativi, con importanti investimenti. Siamo a disposizione della Regione Puglia per qualsivoglia attività di verifica e, più in generale, per apportare il nostro contributo al miglioramento dei meccanismi di garanzia per i pazienti, anche con la predisposizione di sistemi di videosorveglianza”.
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