Stipendi in ritardo al “Riuniti” di Foggia, la dirigenza: “Siamo in tensione finanziaria”

Nel bilancio il dg Pasqualone ha previsto una perdita di 50 milioni nel 2023 e 60 milioni nel prossimo biennio

Stipendi in ritardo per i dipendenti del Policlinico “Riuniti” di Foggia. Uno scenario inedito dovuto, secondo quanto riferito dalla dirigenza, alla tensione finanziaria dell’azienda. Il mancato trasferimento delle risorse regionali nei termini stabiliti ha messo in crisi l’ospedale, al punto che una platea piuttosto ampia di lavoratori non ha ricevuto l’accredito dello stipendio il 27 del mese. Non era mai accaduto.

Con una circolare l’azienda ha comunicato al personale che “nel corso del processo operativo di liquidazione e di pagamento degli emolumenti stipendiali del corrente mese sono state rilevate alcune anomalie che hanno determinato un ampliamento della tempistica ordinariamente prevista per l’accreditamento degli emolumenti medesimi”. “Con estremo rammarico – prosegue la nota – corre l’obbligo di informare che la descritta circostanza potrebbe determinare la mancata attribuzione entro la data odierna degli emolumenti stipendiali a favore di diverse unità di personale. Si rassicura, tuttavia, che sono in adozione tutte le opportune iniziative per consentire l’accreditamento di questi ultimi emolumenti entro il prossimo 31 gennaio”.

Il direttore generale, Giuseppe Pasqualone, ha spiegato la natura delle “anomalie”: “I flussi di cassa non ci permettono di far fronte ai pagamenti in scadenza, c’era l’impossibilità di coprire autonomamente l’impegno, di circa 1 milione di euro. Anche per me è una situazione inedita. All’Asl di Brindisi avevo lasciato 120 milioni di euro in cassa, lì oggi hanno il problema opposto al nostro. Qui invece non c’è possibilità di manovra perché in passato è già stata richiesta l’anticipazione di cassa. Poi dicevano di voler vare maxi progetti di partenariato pubblico-privato… Ho dovuto contattare le banche per trovare una soluzione non semplice, visto che per una autorizzazione di questo tipo è necessario il passaggio in Cda. È una situazione molto spiacevole, chiaramente, lo comprendo – prosegue -, ma lo dico da un anno che qui c’è una importante sofferenza finanziaria”.

Nel bilancio preventivo il manager ha già sottolineato l’allarme sui conti, con la perdita di circa 50 milioni nell’anno appena cominciato, e di 60 all’anno per il prossimo biennio. “Un ritardo nei trasferimento può capitare, ma un’azienda di queste dimensioni non può trovarsi nell’incapacità di far pronte al pagamento degli stipendi entro i termini canonici. Dagli uffici, peraltro, le informazioni non sono arrivate per tempo, bastava esser messi al corrente della situazione con un paio di giorni d’anticipo per non trovarci al punto attuale…”, conclude.



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