Finisce in Parlamento il caso dell’ex Tozzi Sud di Foggia, acquisita nel 2019 dagli americani di G&W Electric ma prossima alla chiusura e al licenziamento di oltre 100 lavoratori. Mario Nobile di Sinistra Italiana scrive: “È pubblica l’interrogazione parlamentare di Ilaria Cucchi preparata dal professore Marco Barbieri subito dopo l’assemblea tenutasi nella sede della Fiom Foggia. Sgombriamo il campo dalle falsità che il ministro Adolfo Urso ha fatto pervenire a “L’aria che tira” su La7 due giorni fa: quale che sia il numero dei lavoratori coinvolti nella procedura di licenziamento collettivo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MiSE) e quindi il Governo Meloni non possono sottrarsi alle loro responsabilità, a maggior ragione visto il carattere specialistico della produzione e la sua destinazione quasi esclusiva verso i mercati esteri. Serve subito un tavolo nazionale che fermi l’operazione di dismissione degli americani di G&W Electric e apra a nuovi investitori per salvare non solo 114 posti di lavoro, ma una parte importante dell’esile tessuto industriale della Capitanata”.
Interrogazione di Cucchi, De Cristofaro, Magni e Floridia al ministro del Lavoro
“Nell’area di sviluppo industriale di Foggia è presente dagli anni ’80 del secolo scorso un’importante realtà produttiva, acquisita nel 2019 da G&W Electric Co., primario gruppo statunitense attivo da oltre un secolo nel disegno e nella produzione di prodotti e soluzioni innovative per il settore energetico, che sino ad allora non vantava insediamenti produttivi nel mercato europeo; il ramo di azienda ceduto svolgeva attività di progettazione e produzione di impianti elettrici industriali, contava 120 dipendenti e 20 milioni di fatturato, per il 90 per cento realizzato oltre confine in più di 40 Paesi; con una comunicazione del 18 febbraio 2022 Confindustria Foggia comunicava alle organizzazioni sindacali e alle competenti autorità pubbliche una nota aziendale con la quale si manifestava la volontà, deliberata il giorno precedente dall’assemblea dei soci della consociata italiana, G&W S.r.l., di mettere in liquidazione la società per perdite; le ragioni addotte sono in parte comprensibili (la recessione collegata alla pandemia, l’aumento dei prezzi e i ritardi nell’approvvigionamento delle materie prime a livello internazionale), sebbene genericamente addotte, e in parte poco convincenti, laddove si riferiscono ad un’inaspettata quanto necessaria rielaborazione dei prodotti aziendali; molti dei destinatari del licenziamento sono ultracinquantenni e sarebbero di difficile ricollocazione; a far dubitare della fondatezza delle ragioni addotte vi è da un lato l’ampia presenza di personale precario e dall’altro il fatto che nella stessa comunicazione aziendale si indica che i licenziamenti “verranno effettuati nei tempi necessari alla Società per evadere gli ordini già accettati”, mostrando come il mercato dei prodotti di questa impresa non sia affatto estinto, come i vertici aziendali avevano sempre riferito alle rappresentanze sindacali; appare, altresì, inaccettabile, a parere degli interroganti il metodo della decisione aziendale, che ha fatto a meno di ogni confronto sindacale preventivo; l’incontro svolto presso Confindustria Foggia lunedì 23 gennaio ha registrato l’indisponibilità totale della parte aziendale nel rivedere la scelta di chiusura”.
Per tutte questa ragioni “si ritiene sia nella responsabilità del Governo e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali intervenire convocando nel più breve tempo possibile un tavolo tecnico che esplori tutte le possibili soluzioni dirette a garantire la continuità dei rapporti di lavoro e a scongiurare il pesante impatto sociale che i licenziamenti avrebbero sul tessuto sociale delle provincie interessate, si chiede di sapere quali urgenti iniziative intenda assumere, per i profili di propria competenza, il Ministro in indirizzo a tutela dei lavoratori e delle famiglie colpiti dalla prospettata chiusura”. Infine, “si chiede di sapere quali urgenti iniziative intenda assumere, per i profili di propria competenza, il Ministro in indirizzo a tutela dei lavoratori e delle famiglie colpiti dalla prospettata chiusura”.