La Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) avvia un progetto per impegnarsi nella lotta contro i microrganismi multiresistenti agli antibiotici, fenomeno in crescita in tutta Europa, con l’Italia che è tra i Paesi con le peggiori performance e che consiste in una piattaforma clinica che mette in rete diversi centri di malattie infettive che lavoreranno insieme per creare un registro dinamico sulle infezioni multiresistenti in Italia.
Secondo l’Oms e dell’Ocse, infatti, l’Italia è il primo Paese europeo per numero di infezioni e di morti, con circa 15.000 decessi l’anno stimabili come causati da microrganismi resistenti agli antibiotici e nel 2050, prevede l’Oms, l’antibiotico-resistenza sarà la prima causa di morte a livello globale, provocando 10 milioni di decessi. A far partire l’iniziativa sono dieci centri pilota, dislocati in tutte le aree del Paese: Roma con Spallanzani, Tor Vergata e Umberto I, Napoli con Cotugno e Federico II, Bari, Foggia, Palermo, Pisa, Varese, Modena, Perugia, Padova. Non appena giungerà l’approvazione dei comitati etici, il progetto, denominato Resitimit, spiega una nota della Simit, “si estenderà ai centri di malattie infettive che vorranno partecipare”.
“L’obiettivo – osserva Marco Falcone, segretario della Simit e professore ordinario di malattie infettive all’università di Pisa – è creare una struttura che permetta di ottenere un registro degli organismi multiresistenti nelle varie regioni italiane tramite applicativi informatici idonei. Studieremo batteri, funghi, virus e ogni altro microrganismo resistenti ai farmaci antimicrobici. Il registro consentirà di monitorare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza e permetterà di indagare caratteristiche e meccanismi di acquisizione delle infezioni causate da questi microrganismi nelle persone più colpite. Inoltre, sarà la base anche per pianificare ulteriori approfondimenti sui nuovi farmaci antimicrobici. I nostri centri clinici devono fornire ai decisori, compresa Aifa, un supporto tecnico-scientifico basato su dati di real-life per dimostrare efficacia e sicurezza dell’uso degli antibiotici nel nostro Paese”.