È arrivato finalista tra i 25 migliori Travel Blogger d’Italia Marco Capobianco, 42 anni originario di Lucera. Dal 2018 ha iniziato questa attività ma mai avrebbe immaginato di ritrovarsi vincitore alla BTO di Firenze (https://www.bto.travel/) in occasione del contest dedicato alla Toscana “Italy Ambassador Awards” (https://italyambassadorawards.com/), evento patrocinato ENIT (https://www.enit.it/) e Promozione Turismo Toscana (http://www.toscanapromozione.it/).
Si tratta del primo premio italiano per i migliori influencer e blogger di tutto il mondo attivi con la promozione del Bel Paese. Il contest prevedeva di far gareggiare tra loro influencer, content creator e blogger su cinque categorie diverse che andavano dai viaggi, al cibo passando per la moda, il lusso, la bellezza e le spa. I partecipanti hanno inviato materiale digitale come foto, reels o video di poca durata diffusi sul canale Instagram. Mario Capobianco – attivo anche con il suo blog https://www.mariowhitehead.it – ha gareggiato con il suo profilo @mario_whitehead partecipando con due video racconti: uno sul turismo sostenibile, in cui ha mostrato agli utenti la storia di una realtà semplice trasformata in una realtà turisticamente sostenibile tra le meraviglie paesaggistiche della Toscana e l’altro dedicato ai borghi della regione che ha dato i natali a Dante.
I suoi video hanno conquistato la giuria consentendogli di arrivare finalista e di aggiudicarsi come vincente il contest. Dopo un’esperienza ventennale come albergatore nel mondo del turismo, Mario ha iniziato la sua attività di travel blogger mosso anche dall’amore per il nostro territorio come ci racconta in questa intervista.
Come diventi un travel blogger?
È una figura che nasce dalla volontà di allargare i miei orizzonti. Avevo voglia di uscire fuori dagli schemi classici di fare turismo e non restare incastrato nella morsa della politica del territorio. Volevo raccontare questo settore dalla mia prospettiva, cercando di dare il giusto valore ai territori, alle aziende e ai prodotti Made in Italy.
Come si svolge la tua attività?
Ci sono giornate lavorative piene che vanno dalle 8 alle 12 ore giornaliere, perché non è solo la foto sul social a conquistare il pubblico che diventa community. Il tutto viene studiato, programmato, elaborato sui diversi canali social e collegati ai diversi articoli sui territori e su tutto quello che circonda una determinata realtà, come nel mio caso attraverso il blog.
Ti riconosci quindi come una sorta di influencer?
Dall’esterno sentir citare il termine influencer, lascia pensare ad una persona che posta una semplice foto del momento ma come ho già spiegato dietro c’è un lavoro impegnativo. Non tutti sono abituati a viaggiare, non tutti sanno scoprire posti o attività di un luogo, quindi attraverso questo tipo di informazione, chi si sposta cerca di ottimizzare le uscite, informandosi attraverso il social-web. La community è attenta, quando si sposta in un luogo, chiede informazioni dai vari canali, cerca itinerari e strutture per programmare al meglio la giornata. Attraverso il mio Personal Brand “Mario Whitehead”, osserva e nel momento di programmare un’uscita, si informa o attraverso il blog o attraverso i social con richieste specifiche.
Perché un territorio dovrebbe prediligere queste forme di sponsorizzazione lontane dal marketing classico?
Il valore aggiunto è la community che oggi è molto attenta alle novità ed è alla ricerca di spunti per riscoprire l’Italia soprattutto dopo il periodo tragico della pandemia. Mi sono accorto analizzando i riscontri che ottengo da Instagram che c’è una grande attenzione da parte degli italiani ma anche da tantissimi stranieri che mi chiedono suggerimenti per concludere le loro vacanze programmate in Italia. La riscoperta del nostro Bel Paese, infatti, non viaggia solo sul binario dei viaggi classici, ma anche nella ricerca di prodotti tipici, location insolite, tour enogastronomici, turismo di vicinato. Per rendere l’idea, tra i 75 semifinalisti delle varie categorie presenti che hanno gareggiato a Firenze per la finale presentando un vide dedicato, sono state totalizzate circa 12 milioni di visualizzazioni in due mesi attraverso Instagram. Se a questo ci aggiungiamo tutto il pubblico in aggiunta sulle diverse piattaforme in cui i video sono stati postati e condivisi da altri utenti, arriviamo a cifre enormi.
Nella tua attività di travel blogger c’è stato spazio anche per il nostro territorio?
Sono partito raccontando la mia città Lucera e molti altri territori circostanti. Ho fatto conoscere al mio pubblico i diversi territori dei Monti Dauni, attraverso una trentina di articoli dedicati, particolari fotografici sui social e video racconti, nella speranza di suscitare interesse per la nostra terra e continuerò fino a completare tutta la provincia di Foggia. Spero sempre che qualcuno in Provincia inizi a battere un colpo verso la nostra realtà, perché tutto quello che ho realizzato fino ad oggi è stato realizzato a mie spese, per amore verso il mio territorio.
Cosa chiedi?
Basterebbe solo un po’ di collaborazione in più e di affiancamento per realizzare qualcosa di valido che attiri l’attenzione sulla nostra Provincia valorizzando anche le belle notizie del nostro territorio.
Che cosa significa per te questo riconoscimento?
È uno stimolo importante per cercare di migliorare ancora di più in quello che faccio. Nella nostra Provincia c’è ancora un po’ di scetticismo in quello che si fa sui social, si sottovaluta l’utilizzo del marketing per investire e rilanciare territori, prodotti e aziende attraverso questi canali. Sembra ancora un’attività declassata a perdita del tempo. Non viene intesa come un investimento per creare qualcosa a livello lavorativo o di promozione per il futuro.
Continuerai a coltivare questa attività?
Certamente, con la vittoria ottenuta a Firenze sul Contest Toscana, mi sono stati già assegnati dei blog tour programmati per il 2023, per valorizzare i territori e aziende dell’enogastronomia Toscana.