“Non ci sono più le condizioni per operare al meglio e garantire sicurezza ai pazienti. Lascio per seguire altre strade”. Con le dimissioni di Massimo Zanasi, capo dipartimento al “Lastaria” di Lucera, finisce un’epoca per la geriatria a Foggia. Il sogno del polo da 54 posti letto, fortemente voluto dall’ex direttore del Policlinico Riuniti Vitangelo Dattoli, sembra essersi infranto sul muro dell’atto di riduzione a 20 posti letto. “Finisce oggi il mio rapporto di lavoro con l’Ospedale di Foggia (gli Ospedali Riuniti di Foggia)… Molti di noi ospedalieri sono già andati via, alcuni stanno per farlo o lo faranno a breve e da oggi tocca a me”. La decisione era nell’aria, già la scorsa estate c’era stata qualche dichiarazione che faceva immaginare questo epilogo.
“Era diventato un reparto di eccellenza – spiega il medico -, siamo diventati un punto di riferimento per tanti anziani e per le loro famiglie. Spero che qualcuno arriverà per portare avanti questo lavoro, perché il mio percorso proseguirà altrove, da specialista libero professionale. Le dimissione poi – aggiunge in uno sfogo social –, sono state una conseguenza ma non certo ‘la scelta’ o ‘l’obiettivo’ visto che avevo ancora due anni di contratto da poter/dover onorare. Non è un esercizio linguistico, ma vi è una sostanziale differenza tra il dimettersi ed il pensionarsi. Non ho mai voluto lasciato il lavoro, ma ‘quel lavoro’. Ciò che ha animato questa decisione è stato il voler cercare ciò che ho perso nel corso degli ultimi tempi: le certezze non certo personali (perché gli stimoli sono ancor adesso, sempre gli stessi di inizio carriera, cioè massimali). Lascio il testimone a chi sarà certamente capace di migliorare il mio lavoro nell’esclusivo interesse dei pazienti e non della carriera. A tutti quelli che lavorando con me, hanno ricevuto sollecitazioni costanti a correre, produrre, rispettare, umanizzare le cure, dico grazie dal profondo del mio cuore. La Geriatria (ed anche la Medicina del Lastaria) sono esistite solo grazie a loro. Il mondo sanitario cambia e io, ‘verticalmente’ anziché soccombere, cambio insieme a lui”.
Con il nuovo commissario, Giuseppe Pasqualone, potrebbe arenarsi anche l’Oncogeriatria che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto replicare al Sud il “modello Ancona”. “Avevamo previsto il polo chirurgico e tanto altro, abbiamo raggiunto grandi risultati – continua Zanasi -, ma forse quella idea non è più considerata. Per via della carenza di personale, ho dovuto chiedere la riduzione dei posti letto, che è stata subito assecondata. Di fatto, è stata ridotta l’assistenza. E l’ospedale di Lucera è diventato un presidio in zona disagiata vocato al pronto soccorso. In pratica, si è ribaltata la sua funzione. Stavamo diventando un pezzo importante del Policlinico, con l’Orbitale saremmo cresciuti ulteriormente. La domanda da porsi ora è: la geriatria pubblica era solo a Foggia, cosa accadrà da oggi in poi? Una cosa è certa, la popolazione invecchia sempre più e ci saranno sempre già anziani da assistere”.
“L’ospedale è diventato il font office dell’emergenza perché manca il territorio. Non si può mettere a rischio la sicurezza dei pazienti. Per questo ho preferito scegliere una strada diversa. Auguro comunque tutto il meglio per gli Ospedali Riuniti”, conclude, evitando di utilizzare, ancora una volta, il termine “Policlinico”.