Per anni è stato il miglior presidio dell’Asl di Foggia secondo i parametri del ministero della Salute. Poi il piano di rilancio, dopo la “cessione” al Policlinico Riuniti di Foggia, firmato da Vitangelo Dattoli. Un progetto ambizioso, che avrebbe ridato lustro all’ospedale di riferimento dei Monti Dauni, grazie agli investimenti sulle infrastrutture (l’orbitale che avrebbe consentito il “collegamento in 10 minuti” con Foggia) e all’etichetta di nosocomio di area disagiata. L’attuale declassamento di fatto – l’ennesimo – sta determinando un vero e proprio terremoto. Prima con la richiesta di dimissioni del vertice del “Lastaria” di Lucera, Massimo Zanasi (in foto), poi con la volontà manifesta di tutto il personale, inoltrata al commissario straordinario Giuseppe Pasqualone, di esodare in massa dopo i grandi sacrifici degli ultimi due anni per la pandemia Covid.
Medici e operatori (sempre pochi) sono allo stremo e sarebbero disposti a deporre le armi. Sullo sfondo, aggressioni verbali e fisiche, oltre allo spettro delle denunce di pazienti sempre più inclini a rivolgersi a legali specializzati in cause di responsabilità medica. “Siamo al capolinea – dice Zanasi a l’Immediato -, non si possono gestire 52 posti letto con 9 medici, di cui 3 ultrasessantenni, e un numero esiguo di infermieri e operatori socio sanitari. La decisione di lasciare è stata molto sofferta, ma con lo scenario attuale di precarietà estrema e i grandi rischi che corriamo ogni giorno, non possiamo garantire il meglio dell’assistenza a pazienti particolarmente fragili”.
A nulla servono, a questo punto, tutte le programmazioni teoriche sui bisogni di salute di una popolazione che invecchia sempre più (e male). Il rischio concreto è di perdere l’unico reparto di geriatria pubblico in provincia di Foggia. Peraltro, entro luglio, un blocco importante degli operatori assunti per arginare gli effetti nefasti della pandemia potrebbe andar via. Un ulteriore colpo all’organizzazione già di per sé fragile. “Gli standard che abbiamo non rispondono alla realtà delle cose – aggiunge il medico responsabile dei reparti di Medicina interna, Geriatria e Lungodegenza -, non si può analizzare la sanità con un approccio ragionieristico, non possiamo affrontare la complessità senza organizzazioni adeguate. Come si può pensare di gestire pazienti compromessi e fragili con un rapporto uno a tre rispetto agli infermieri in pianta organica o con un solo medico nei periodi estivi? Mancano parecchi pezzi per rispondere adeguatamente alla nostra missione…”. Pasqualone sta provando a convincerlo a ripensarci. Ma, salvo ripensamenti dell’ultima ora, Zanasi lascerà la guida dell’ospedale dal primo dicembre prossimo, due anni prima della scadenza naturale del contratto.
La politica si mobilita: “Scongiurare le dimissioni”
La politica locale si è mobilitata, con una riunione dei capigruppo in Consiglio comunale. L’obiettivo è quello di tutelare il futuro dell’ospedale. L’assessore della Giunta Pitta, Pierluigi Colomba, è sottolineato il segnale preoccupante delle dimissioni di Zanasi. “Non possiamo ignorare questo segnale allarmante per l’Ospedale Lastaria e tutta la nostra comunità – ha commentato – La perdita di una figura di così alto profilo è un rischio da scongiurare, per evitare che s’interrompa il necessario processo di consolidamento ed espansione dell’offerta sanitaria. Se l’ospedale lucerino è tornato ad essere riferimento per il territorio di Capitanata (e non solo), lo si deve in buona parte all’impegno di un professionista che ha messo anima, cuore e professionalità a sostegno del salvataggio e del rilancio di questa struttura, destinata a morte sicura. Quel progetto di rilancio per cui la Regione si è doverosamente impegnata non può fermarsi a causa di un silente e progressivo indebolimento, fiaccando il personale e centellinando ogni risorsa. Al contrario, il progetto Lastaria va consolidato e sostenuto con più forza a tutti i livelli, dalla comunità alle Istituzioni. Per questo, mi auguro che l’Amministrazione comunale, in sinergia con la dirigenza sanitaria territoriale e la Regione Puglia, si attivi per ascoltare il grido di dolore che arriva dal personale medico-sanitario dell’Ospedale Lastaria. Così come auspico che il Consiglio Comunale riconosca la cittadinanza onoraria di Lucera al dottor Massimo Zanasi – conclude -, quale segnale ulteriore di riconoscimento dell’impegno profuso, particolarmente durante il periodo di emergenza Covid più difficile, a favore della nostra comunità”.
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