Allarme listeria in provincia di Foggia. Al Policlinico “Riuniti” è stato registrato il primo caso accertato in Puglia: si tratta di una donna partoriente ricoverata circa una settimana fa. Non si riesce ancora a ricostruire la “catena”, ma la listeriosi potrebbe essere legata al consumo di würstel e tramezzini confezionati, per i quali nei giorni scorsi sono state effettuate diverse ispezioni negli esercizi commerciali del Foggiano. Il dipartimento salute della Regione è al lavoro per monitorare la situazione, il batterio che si sviluppa negli alimenti può essere molto pericoloso e determinare cluster la cui origine è spesso difficilmente ricostruibile.
I sintomi della malattia
La listeriosi può assumere diverse forme cliniche, dalla gastroenterite acuta febbrile più tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione (è in genere autolimitante nei soggetti sani), a quella invasiva o sistemica, che nei casi più gravi può portare all’insorgenza di meningiti, encefaliti e gravi setticemie. Nelle forme sistemiche l’incubazione può protrarsi anche fino a 70 giorni. Nelle donne in gravidanza la listeriosi può provocare aborto, morte in utero del feto, parto prematuro e infezioni neonatali. La listeriosi può verificarsi in ogni momento della gravidanza ma è stata più frequentemente documentata durante il terzo trimestre. La listeriosi è causa di malattia grave, associata a un elevato tasso di ospedalizzazione e decessi.
Dopo l’allerta emanata dal nodo regionale del S.A.R.A.M. (Sistema di Allerta Rapido per gli Alimenti e Mangimi) della Regione Puglia, l’Asl di Foggia si è attivata avviando una capillare attività di controllo, verifica e ritiro di prodotti alimentari con sospetta contaminazione da Listeria. A cavallo tra ottobre e novembre sono stati ispezionati circa 320 esercizi, fra depositi, supermercati, alimentari, macellerie e attività di ristorazione su tutto il territorio provinciale. L’azione di controllo ha riguardato diversi lotti di wurstel che sono stati sottoposti a sequestro cautelativo, prima di essere ritirati dal circuito di vendita e di somministrazione. L’operazione mira a tutelare la salute ed evitare possibili focolai della malattia alimentare. Sotto la lente sono. finiti würstel, tramezzini al salmone e uova. A seguito del contagio già confermato, notificato sabato della scorsa settimana, la Asl di Foggia ha effettuato una serie di ulteriori verifiche nei supermercati di Foggia, Cerignola e Orta Nova: è emerso che i tramezzini incriminati, già oggetto di un ordine di richiamo diramato dal ministero della Salute il 4 ottobre per via della positività riscontrata, erano stati ritirati dal commercio da tempo.
Il pericolo Listeria
La capacità della Listeria monocytogenes di crescere e riprodursi a temperature variabili (da quella di refrigerazione fino a 45C°) e la sua capacità di resistere su substrati salati e con PH acido, lo rendono un batterio molto resistente alle varie condizioni ambientali. In condizioni favorevoli può crescere nell’alimento contaminato fino a raggiungere concentrazioni pericolose per l’uomo. Rappresenta un pericolo maggiore se presente nei prodotti pronti al consumo (Read to Eat) e in quelli con una lunga vita commerciale (shelf-life), mantenuti a temperature di refrigerazione per lungo tempo (salmone affumicato, hot dog, formaggio a pasta molle, formaggi freschi erborinati, etc.). L’infezione può manifestarsi sotto due forme: una gastroenterica con manifestazioni di febbre, vomito e diarrea trascorse 24h dall’ingestione dell’alimento contaminato; l’altra, più grave e sistemica, insorge dopo dieci o più giorni di incubazione, con sintomatologia neurologica (meningite e sepsi). I soggetti più a rischio sono però le persone con compromissione del sistema immunitario come i pazienti oncologici, diabetici, i pazienti con infezione da HIV, le persone anziane, i neonati, le donne in gravidanza. La ASL Foggia, pertanto, invita la popolazione al consumo di wurstel solo previa cottura e all’acquisto di prodotti di origine animale “pronti al consumo” solo da rivenditori autorizzati, a garanzia di un processo produttivo che, rispettando tutte le procedure igienico-sanitarie previste, impedisce la contaminazione da Listeria monocytogenes.
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