Insieme a San Giuliano di Puglia sul versante molisano, dove morirono 26 bambini e una maestra per il crollo della scuola elementare, Casalnuovo è stato il comune pugliese più danneggiato dal sisma del 31 ottobre 2002 e per il paese quella tragica data ogni anno è un appuntamento, ma anche un impegno, sempre vivo e palpitante, che riporta tutti a quella terribile scossa dell’ottavo grado della scala Mercalli (5.9 della scala Richter) avvenuta alle ore 11.32 di una splendida giornata di sole, fermando inesorabilmente la vita del paese e dei suoi abitanti e trascinandosi ancora oggi una cappa pesante sulla popolazione. Per la memoria collettiva il consiglio comunale ha proclamato la data del 31 ottobre di ogni anno “Giornata della memoria”, affinchè “essa resti un momento di confronto per tutta la comunità per riflettere e non dimenticare, un momento di alta valenza educativa, nel quale il valore della memoria rigeneri la speranza di una rinascita abitativa in un contesto sociale che vuole rialzare la china”.
“A distanza di venti anni, però, non pochi intoppi burocratici rischiano di rallentare il completamento della ricostruzione per la quale occorrono ancora circa 16 milioni di euro – puntualizza il sindaco Pasquale Codianni – in particolare a causa del blocco dell’ufficio sisma”. La protesta-richiesta alla Regione Puglia è stata messa nero su bianco dal sindaco di Casalnuovo, sottoscritta anche dai sindaci degli altri nove sindaci del cratere sismico subappenninico (Casalvecchio di Puglia, Carlantino, Celenza, Lucera, Motta Montecorvino, Panni, Pietramontecorvino, San Marco La Catola, Serracapriola), nella quale si chiede al presidente Michele Emiliano un intervento regionale “atto a garantire le risorse per la copertura della spesa del personale fino al 31.12.2022 e una soluzione per la definitiva stabilizzazione delle unità impiegate nell’attività di ricostruzione”. Infatti a decorrere dal 10 luglio scorso il Comune di Casalnuovo è stato costretto a chiudere il contratto con le quattro unità dell’ufficio sisma (assunte ai sensi della legge regionale n. 27 del 25.09.2012), “in quanto non sufficienti le risorse regionali destinate per l’anno 2022 alla ricostruzione post-sisma al 50% dei fondi erogati dalla Regione Puglia nel 2021 per le stesse finalità”.
Completata la ricostruzione per le fasce A, B e C, a tuttoggi restano da completare: n. 197 unità immobiliari, sottoprogetti in fascia D (abitazioni secondarie con ordinanza di sgombero) per un bisogno finanziario stimato di circa 15 milioni di euro; n. 43 unità immobiliari, sottoprogetti in fascia E (abitazioni secondarie senza ordinanza di sgombero) per un bisogno finanziario stimato di circa 1 milione di euro. La Giornata della memoria sarà celebrata oggi con una messa nella chiesa madre. “L’invito è a tutti i cittadini per esprimere con una sentita e spontanea partecipazione – sottolinea il sindaco – solidarietà e sostegno a chi vive ancora nel disagio e per conservare viva la testimonianza di un periodo difficile per l’intera comunità”. (fonte gazzettadelmezzogiorno.it)