Primo incontro interlocutorio in Prefettura a Foggia tra le istituzioni, le forze dell’ordine e le associazioni di categoria e quelle ecclesiali sociali impegnate sul fronte della legalità per il Patto territoriale lanciato dal prefetto Maurizio Valiante insieme ai vescovi di Capitanata, che prende spunto dal Patto educativo globale di Papa Francesco.
Per il Comune di Foggia era presente la commissaria Rachele Grandolfo insieme alle varie associazioni datoriali, Confcommercio, Confindustria, Confartigianato e le sigle agricole, alla Fondazione Antiusura Buon Samaritano e all’associazione antiracket rappresentata dal presidente Alessandro Zito. Con loro anche i dirigenti dell’Ufficio scolastico territoriale.
L’idea è quella di allargare la squadra Stato alla società civile e agli avamposti produttivi della città in modo da attivare, come si legge nel protocollo, dei confronti periodici strutturati fra i sottoscrittori per monitorare l’implementazione del patto ai fini di una migliore e capillare diffusione della cultura della legalità sul territorio e sostenere e promuovere iniziative volte a diffondere una cultura positiva del divertimento e a stimolare il coinvolgimento socio culturale della popolazione giovanile, favorendo così il confronto e lo scambio di esperienze. Con la garanzia di una continuità alle iniziative e ai progetti, con incontri tematici sulle questioni.
Il tutto parte dalla promozione in concorso con il terzo settore e il mondo ecclesiale delle attività culturali e del tempo libero, della diffusione dello sport e di ogni utile iniziativa volta a curare un ambiente di vita rivolto ai giovani. Sono i ragazzi il focus del patto voluto dal Papa, che intende creare forme di collaborazione tra le istituzioni, il mondo ecclesiale con la rete territoriale delle parrocchie e delle associazioni che svolgono attività spirituali, formative ed educative a favore dei giovani e delle famiglie. Si punta alla partecipazione attiva e al coinvolgimento delle famiglie per far crescere comportamenti virtuosi nelle giovani generazioni. Il Pontefice ha stroncato nelle ultime ore l’assistenzialismo statale, suggerendo alle classi dirigenti del Paese di impegnarsi per creare ricchezza diffusa e lavoro.
A Foggia tutto questo viene declinato sopratutto in termini di sicurezza. Non solo le baby gang, ma anche la rissosità tra i giovanissimi rende necessaria l’installazione delle telecamere di videosorveglianza, attesa da anni e tra le motivazioni anche dello scioglimento dell’Ente comunale, così come si legge nella relazioni prefettizia.
Questa mattina, nonostante il report e la mappatura delle telecamere siano già noti nella tecnostruttura comunale, il prefetto Valiante ha chiesto la collaborazione delle associazioni per integrare spunti e osservazioni per una migliore progettazione della videosorveglianza.