L’Ordine dei medici di Bari e il presidente nazionale della Federazione degli Ordini, Filippo Anelli, criticano la situazione delle liste di attesa in Puglia e la nuova proposta di legge presentata da una parte del Pd pugliese.
“Non è ancora finita la pandemia che si torna al passato, ad immaginare soluzioni di problemi ventennali come quello delle liste d’attesa pensando che la responsabilità sia degli altri, ossia dei medici, e non dell’incapacità di coloro che governano o amministrano a trovare soluzioni”, attacca Anelli.
Per il presidente dell’ordine di medici “la politica non trova di meglio che rispolverare una legge, già bocciata nella precedente legislatura dal Consiglio, quella sulle liste d’attesa, che introduce sanzioni contro i direttori generali ed il blocco dell’attività libero professionale dei medici”. Secondo i dati delle associazioni professionali mancano in Puglia 1600 medici, circa 5000 infermieri oltre a tecnici, psicologi, ostetriche e altre professioni sanitarie.
“La mancanza di medici, di infermieri e tecnici – prosegue Anelli – rende di fatto impossibile assicurare con gli attuali strumenti una risposta efficiente alle prestazioni sanitarie richieste dai cittadini. Servono risorse, la definizione del numero delle prestazioni non ancora erogate e soprattutto la disponibilità degli operatori pubblici e convenzionati a smaltire le liste di attesa. Serve soprattutto flessibilità e non una nuova legge regionale che introduca inutile rigidità ad un sistema complesso già normato da leggi nazionali”. Secondo l’Ordine dei medici, “si stima che siano oltre 200 milioni le risorse appostate nei bilanci delle Asl pugliesi e non utilizzate per la mancata assunzione di personale sanitario”. “Quelle risorse potrebbero essere utilizzate per finanziare un piano straordinario per ridurre le liste d’attesa”, conclude Anelli.